di Ennio Abate
Mio commento all’intervista “SE NE VANNO IN FILA INDIANA, GLI ANNI”. A COLLOQUIO CON MILO DE ANGELIS > qui
di Ennio Abate
Mio commento all’intervista “SE NE VANNO IN FILA INDIANA, GLI ANNI”. A COLLOQUIO CON MILO DE ANGELIS > qui
di Ennio Abate
Ahi, noi! I finti vivi respiranti sazi e distratti intenti alle proprie - intere (crediamo) - assorbenti storie! Parziali racconti, invece. Come ceneri del lusso salgono in vecchi e illustri camini. Fuori nuovi corpi migranti s’affaticano in crani già più smussati. Riprendono in lingue ibride parole comuni bisogni di sempre. Guerreggiano in altre forme sui nostri morti passati. Prosciugano i riflessi di sole nelle pozzanghere d’Occidente dove la nostra finì. Unici. Insopportabili. Inconcepiti. I partigiani ieri. I moribondi ieri a Baghdad. Les banlieues ieri e oggi. (2006/2023) P.s. Leggendo su FB i commenti di Maria G Meriggi e Lanfranco Caminiti sui fatti di Francia.
di Franco Nova
E’ IL NULLA, EPPUR SI FAContinua la lettura di Su nulla, perdita della speranza e saggezza
Viviamo e fatichiamo per
scordare il tempo tedioso.
Ci diamo alle scoperte come
fossimo noi stessi i creatori.
Tutti passiamo e ben pochi
saranno a lungo ricordati;
il che non significa esistere,
né vivere e godere qualcosa.
L’individuo ha solo il Nulla,
poi esteso al genere umano
e infine al grande Universo.
Viviamo di questo consapevoli,
facciamo cose assai soddisfatti,
non pensiamo al nostro destino.
Non importa se nulla resterà,
così siamo costruiti e quindi
così dobbiamo vivere e agire
pur se è un temporaneo agitarsi.
Non accettate che nulla resterà?
Non fate nulla, non siate uomini;
questi ben conoscono l’inutilità
del vivere. Eppure vivono e
si daranno sempre a qualcosa.
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