Scrap- book dal Web sulle elezioni del 4 marzo 2018
a cura di Ennio Abate
Scrap- book dal Web sulle elezioni del 4 marzo 2018
a cura di Ennio Abate
I neofascisti visti da vicino. L’inchiesta di Raimo raggiunge la quotidianità del fenomeno. E permette di tenere conto degli aspetti antropologici spesso rozzamente cancellati o trascurati da chi parla dei fenomeni sociali ambivalenti e controversi senza cogliere la complessità della storia e intenderne continuità e discontinuità. [E. A.]
Ritratto del neofascista da giovane
di Christian Raimo, giornalista e scrittore
29 gennaio 2018 10.26
Stralci:
1.
Tra i libri assegnati per la formazione ci sono Il Capo di Cuib dello scrittore nazionalista romeno Corneliu Zelea Codreanu, che cominciò a fare politica proprio fondando un movimento studentesco, oppure Militia di Leon Degrelle. Due testi che sono una sorta di manuali di formazione spirituale-militare, scritti con uno stile marziale che può sembrare quasi parodico. Continua la lettura di Appunti politici (14): I neofascisti visti da vicino
di Ennio Abate
Replico al commento di Rita Simonitto (qui) e aggiungo in Appendice alcune mie precedenti riflessioni su questo controverso tema del rapporto tra io e noi. Ulteriori approfondimenti mi paiono urgenti e utili per collegare il piano “filosofico” sul quale stiamo conducendo la riflessione alle scelte pratico-politiche che si pongono o vengono imposte sia ai singoli sia al noi che potrebbe essere Poliscritture. [E. A.]
1.
Davvero un commento interessante, analitico ma complesso e in alcuni punti enigmatico e tendenzioso (per me). Forse per questo mi sollecita una replica altrettanto analitica per capire meglio dove va a parare. La conclusione – l’anticipo – mi pare questa: Rita ha affrontato la questione del rapporto io-noi privilegiando il punto di vista di un io (non solo autobiografico) e mette in guardia dai rischi che esso corre ogni volta accetta (o si fa sedurre) dal noi. Continua la lettura di Appunti politici (11): io vs noi o io-noi?
di Ennio Abate
Replico ai commenti lasciati da Cristiana Fischer sotto i post che ho dedicato a «Comunismo di F. Fortini» (qui, qui e qui). [E. A.]
1.
No, non credo si tratti di pignoleria ma semplicemente di anticomunismo quasi viscerale (che è per me il peggiore). I tuoi commenti svelano, infatti, molto del tuo atteggiamento verso Fortini, un autore che conosci poco, e il suo marxismo. Rigettano, infatti, in un sol colpo il concetto e la parola ‘comunismo’ e l’interpretazione che ne dà Fortini nell’articolo in questione. E hanno un intento preciso: sbarazzarsi dei problemi che quell’idea e quella storia (novecentesca) potrebbero ancora riportare a galla.
Continua la lettura di Appunti politici (10): Su “Comunismo di F. Fortini”. Una polemica con Cristiana Fischer
di Ennio Abate
Replico ad un commento di Roberto Buffagni apparso sotto l’articolo “Migrazioni: punti di vista in contrasto” (qui). Lo riporto per comodità all’inizio del post. [E. A.]
Roberto Buffagni 17 agosto 2017 alle 13:57
Caro Ennio,
in breve:
1) Cina, Cambogia, Manifesto, Fortini. Non ho voglia di fare ricerche in biblioteca per documentare gli abbagli della “sinistra critica” sul compagno Mao e il compagno Pol Pot, ci sono e chi ha la nostra età se li ricorda. Fortini, che era una persona intelligente, di Pol Pot non si innamorò mai, della Cina di Mao sì, come attesta “Asia maggiore”, 1956, un diario di viaggio in Cina in cui Fortini, oltre a scrivere delle belle pagine impressionistiche su paesaggio della Cina e contadini cinesi, fa l’Alice nel Paese delle Meraviglie credendo a Continua la lettura di Appunti politici (9): Fortini, la Cina di Mao e Solženicyn
di Ennio Abate
Rispondo qui a una domanda postami durante la discussione seguita al post “Migrazioni. Punti di vista in contrasto” (qui)da Roberto Buffagni a proposito della mia ipotesi di una possibile «alleanza» tra migranti e «oppositori del governo italiano e della burocrazia UE» (qui). [E. A.] Continua la lettura di Appunti politici (8): Su una possibile alleanza tra “noi” e i migranti
DIALOGO TRA TONTO E SAMIZDAT
Non sapremo se avremo avuto ragione. Ma guarda come già stendono le loro stuoie attraverso la tua stanza. Come distribuiscono le loro masserizie, come spartiscono il loro bene, come fra poco mangeranno la nostra verità! Di noi spiriti curiosi in ascolto prima del sonno parleranno. (Franco Fortini, Gli ospiti, da "Versi ad un destinatario" in "Una volta per sempre", pag. 309)
di Ennio Abate
Tonto – Ma allora hai letto su CARPE DIEM COLOGNO? Dice che l’Amministrazione del sindaco Rocchi zitta zitta è arrivata a metà legislatura e che le va riconosciuto il merito di «aver fatto ritornare a vivere, nel bene o nel male, la nostra città». E tu, invece, a dare Continua la lettura di Una “iskra” di periferia contro la miseria della politica d’oggi
di Ennio Abate
Questi appunti si confrontano con l’articolo di Alessandro Visalli, Poche note sulla questione dell’immigrazione: della svalutazione dell’uomo. apparso sul suo blog e segnalatomi da Cristiana Fischer (E. A.)
Ma in sostanza che dice o suggerisce Visalli sulla questione dei migranti?
Vediamo prima il suo ragionamento. Con l’integrazione nell’Europa e la mondializzazione, Il sistema produttivo italiano (io aggiungerei ‘capitalista’), risulta «schiacciato da una parte dalla pressione competitiva generata dai prodotti ad alta specializzazione e contemporaneamente basso costo del nord Europa […] e dall’altra da quelli a media Continua la lettura di Appunti politici (7): Visalli e i migranti
“Che fine hanno fatto le classi sociali?”
di Denise Celentano (da “Sinistra in rete”: qui)
a cura di Ennio Abate
Trovo particolarmente chiara ed efficace questa panoramica del dibattito attuale che ora contrappone ora tenta una conciliazione tra i due concetti di ‘lotta di classe’ e ‘ lotta per il riconoscimento’. Ne ho scelto gli stralci che mi paiono più importanti e con precisi riferimenti a opinioni espresse qui su Poliscritture sui concetti di ‘identità’, ‘differenze’, ‘integrazione’, ‘multiculturalismo’. [E. A.]
1.
L’idea stessa che le classi non esistano più riemerge regolarmente, giustificata dai più diversi argomenti. Si è parlato di una ‘cetomedizzazione’ della società – si pensi al Tony Blair di “we’re all middle class now” –, e di una generalizzazione di stili di vita prima riservati a fasce più ristrette di persone; una tesi piuttosto difficile da sostenere dopo la fine del Boom economico e a fronte della crescente polarizzazione delle diseguaglianze globali. Altri hanno parlato di “individualizzazione”: secondo Ulrich Beck, a fronte della logica sempre più individuale della modernità, quella di classe sarebbe una “categoria zombie” cui riservare degna sepoltura. Un “capitalismo senza classi”, dove ciascuno costruisce da sé la propria biografia, prenderebbe il posto dei vecchi pattern di diseguaglianza. Continua la lettura di Scrap-book dal Web. Classi sociali?
di Ennio Abate
In questi giorni ho riletto più volte i commenti all’articolo “Sul tragico destino dei migranti” (qui). In particolare quello di Roberto Buffagni (qui) solleva almeno tre questioni importanti. Le riassumerei intitolandole così: bene e buonismo, interesse, immigrazione e identità. Buffagni le tratta da un’ottica che diverge in profondità dalla mia e proprio per questo mi sento ancor più impegnato a discuterle e approfondirle. Affronterò i temi in tre articoli separati. Questo è il primo. [E. A.] Continua la lettura di Appunti politici (6): bene e buonismo