Archivi categoria: ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIA

Poesia e critica della poesia

Riordinadiario 1983. Piccola sopravvivenza


Tabernacolo del Bargello, via Ghibellina

di Ennio Abate


a Betta Carlucci e (in memoria) a Ugo Dotti

I

Piccola sopravvivenza, paralizzi, mi osservi vacua, ti esibisci!
Nessuna curiosità vera nelle tue domande. Rientriamo ma male
nella norma alla quale ti sei - con ironia - già sottomessa.

O la mia satira bruna ha la sua forza nell’ombra invidiosa?

Continua la lettura di Riordinadiario 1983. Piccola sopravvivenza

Lingua di fumo

di Franco Arminio

Franco Arminio non ha bisogno di presentazione. I suoi libri di poesia hanno un successo che, di solito, altri autori possono soltanto sognare. Il che si presta sicuramente a diventare fonte di discussione anche critica, ma non può essere negato o rimosso. Il suo ultimo libro s’intitola «La cura dello sguardo» (Bompiani, 2020). Domenica 22 novembre un suo testo straordinario ha accompagnato lo Speciale TG1 con le drammatiche immagini del terremoto irpino del 23 novembre 1980. Uno Speciale che invito a vedere e rivedere all’indirizzo di RaiPlay. Con i versi “un po’ sbilenchi” di questa composizione prova, a suo modo, a fare poesia su Ciriaco De Mita, un personaggio politico che gli irpini conoscono bene. (D.S.) Continua la lettura di Lingua di fumo

La parola bendata

di Marina Massenz

E’ a un metro di distanza
che si arresta lo scandire dei piedi
questa voce ovattata
che oltrepassa la siepe dei denti
oltre la bocca bendata
ancora ci parliamo cara
ci diciamo di ieri di domani
di cosa cucini stasera 
del nostro lavoro sospeso
del silenzio metropolitano
ancora ci diciamo cose
e persino ci sorridiamo
sollevando la benda nel sole
trasgrediamo? Forse può essere
sì, ma così poco pochissimo
che oltrepassiamo appena la linea
che svaghiamo la mente
e c’è pure il cielo, che ancora c’é.

La curva d’autunno

di Donato Salzarulo

                                      Nella curva d’autunno
                                      c’è chi muore da solo.
                                      Intubato, affamato d'aria,                                           dentro una gabbia di vetro.

Continua la lettura di La curva d’autunno

Moltitudine poetante 2004

RIORDINADIARIO.

BILANCIO RETROSPETTIVO DI UN’INCHIESTA NON PUBBLICATA.

di Ennio Abate

Con questa  inchiesta del 2004 sulla “moltitudine poetante” (termine più tardi sostituito da “moltinpoesia”)  cercai di condividere con alcuni amici di Milano  le riflessioni sulla poesia che avevo maturato in anni precedenti nel confronto con Franco Fortini e Giancarlo Majorino. Tema dell’inchiesta: la scrittura di massa (di versi soprattutto), fenomeno che riceveva allora e riceve tuttora condanne moralistiche e snob invece che indagini serie. Il questionario [1] fu preparato  e limato da me, Paolo Rabissi, Lelio Scanavini, Franco Tagliafierro e Adam Vaccaro. Lo inviammo a un centinaio di potenziali interlocutori e, tra dicembre 2003 e giugno 2004,  ci occupammo della raccolta  e sistemazione delle risposte. Ne arrivarono trentuno. Nel 2005 stavamo  per pubblicare  un libro-rendiconto di quel non trascurabile lavoro di gruppo,  ma per le divergenti valutazioni dei risultati dell’inchiesta [2], pur avendo preparato persino una prefazione di compromesso [3], non se ne fece nulla.  E il materiale già pronto rimase in una delle cartelle del mio PC  e forse in quelle degli altri promotori.

Oggi, a distanza di tanti anni, pubblico: – il questionario; – due note (di Franco Tagliafierro e Paolo Rabissi) della discussione interna al gruppo; e la prefazione concordata.  Non – almeno per ora – le pur interessanti e articolare risposte dei 31 interlocutori [4]  che occuperebbero troppo spazio. Continua la lettura di Moltitudine poetante 2004

Poesie

Editore:  youcanprint, Formato: EPUB, € 1,99

di Cristiana Fischer

Della materia vivente la parte femminile è più o meno oscuramente autore consapevole. L’Ignoto Assoluto invece, ugualmente vivente non biologico, forse si nutre dello stesso amore.

Continua la lettura di Poesie

In morbo salus. Dieci poesie

 di Domenico Melillo

Domenico Melillo vive a Roma. Ha la mia stessa età ed è stato un mio compagno di classe nella scuola elementare e media. Fino a poco tempo fa ha fatto il medico. Nel 2004 pubblicò con la casa editrice Pagine la sua prima raccolta di poesie. La prefazione era del poeta, scrittore e saggista Elio Pecora. La nota, nel risvolto di copertina, la firmò Franco Arminio.

Durante quest’estate ci siamo frequentati molto di più. Ci siamo fatti compagnia nel tempo del Covid 19. Ho riletto a lungo le sue poesie. Alcune contengono versi che rimangono impressi: «Sa di sole / la notte», «Interpretare il giorno, qualche volta, / è coniugare un verbo irregolare», «E sentirete in qualche strana voce / la nostra storia, la vostra, perché ognuno / è la voce dell’altro», «mentre nascondo la vergogna / di sapermi uomo che, per esserlo, / si nutre del sangue della specie». Figlio unico, mi ha raccontato delle sue estati da studente, trascorse a lavorare in fabbriche svizzere dove stavano i suoi genitori: «Ci siamo ritrovati, padre e figlio, / in fabbriche del nord, ed era un tempo / di gioia difficile.» E abbiamo riso insieme per la puntualità con cui la Svizzera gli fece arrivare la pensione. Gli ho chiesto se dal 2004 ad oggi ha continuato a scrivere poesie. Mi ha risposto affermativamente e gli ho proposto di sceglierne qualcuna da presentare al pubblico di Poliscritture. L’ha fatto. I primi quattro testi sono tratti da «Alianti Canopi», gli altri sei sono inediti e fanno tutti parte di una sezione dal sottotitolo “In morbo salus” di una  ipotetica, seconda raccolta. (D.S.)

Continua la lettura di In morbo salus. Dieci poesie

Frammenti poetici

Marengo, Profilo ligneo di Lovecraft, posto davanti a Cthulhu.

 

di Marco Marengo alias Mark Kemmler. Traduzione di Milena Rampoldi.

 

GIRASOLE

Verso l’ombra mi son voltato.

Potrà apparirvi strano,

ma l’oscurità mi ha salvato.

Continua la lettura di Frammenti poetici