![](https://i0.wp.com/www.poliscritture.it/wp-content/uploads/2020/02/Nibbi-monsanto.jpg?fit=604%2C854)
Da Filippo Nibbi
![](https://i0.wp.com/www.poliscritture.it/wp-content/uploads/2020/02/Nibbi-monsanto.jpg?fit=604%2C854)
di Valentina Casadei
Dopo quelle pubblicate qui altre poesie di Valentina Casadei, le cui attività si possono seguire al link del suo nome. [E. A.]
Voglio andare ad Ovest e vedere le balene Nei rifugi delle trote Poi ad Est, nella foresta Con il gelo dei baccelli Nell’antico silenzio dei boschetti rigogliosi Le stagioni si susseguono Sfioriscono i miei guai E la primavera infinita del mio seme Diventa parola di figlio Pensiero di madre sconfitta Nella terra battuta dalla mano Nel caldo di quell’aridità gialla Che macchia la terra di seti pluviali Nell’ancestrale bisogno di ventre e carezzaContinua la lettura di Altre cinque poesie inedite
di Antonio Pizzol
Di questo giovane poeta, già affacciatosi su Poliscritture con suoi versi (qui), pubblico volentieri alcune poesie in dialetto veneto da una sua recente raccolta. Vi si coglie un realismo mantenuto su un pedale emotivo basso (ironico e autoironico), un’attenzione alle minuzie del quotidiano, un lavorio su sentimenti veri (e a volte anche umorali). [E. A.]
1. Xe proprio in quel momento lì che sto ben, coe man che ‘e vedo già nere sensa neanca aver ‘l cofano verto che so che xe a bateria o qualche cavo distaca’, che basta un toco, na streta, e tuto se giusta e va… prima de aver le mani nere e i dei scusai, prima de sudar incastrà drio del filtro coe ciavi che ‘e casca e se sbrega ‘l manual, tanto prima de no saver niente e de sentir da n’altro le parole alternator e bobina. È proprio in quel momento lì che sto bene// con le mani che già le vedo nere/ senza avere ancora aperto il cofano/ che so che può essere la batteria/ o qualche cavo scollegato/ che è sufficiente un contatto, una stretta,/ e tutto si aggiusta e funziona…/ prima di avere le mani sporche di grasso/ e le dita rovinate, prima/ di sudare incastrato dietro al filtro/ con le chiavi che cascano e si strappa il manuale,/ molto prima di non sapere niente/ e sentire da un altro le parole/ alternatore e bobina.Continua la lettura di Da”Pleasantville”
Lettura di Giuseppe Emilcare
di Giorgio Mannacio
Sulla recente raccolta pubblicata da Giorgio Mannacio ricordo anche le riflessioni mie (qui) e quelle di Ezio Partesana (qui). [E. A.]
SIPARIO Di notizie e di sabbia è rosso il cielo: è il deserto che arriva in questa vigilia disarmata che veglia si può chiamare. Non fanno alcun rumore le derive dei continenti . Ha senso rinominare l’origine, il percorso ed il destino della rosa dei venti se falso è il fiore? Ne spira uno soltanto, uno soltanto è il punto cardinale d’ogni furore e d’ogni indifferenza e a spegnere la candela un soffio basta.Continua la lettura di Poesie scelte da «Ogni vigilia è disarmata»
di Anna Leone
RIDATEMI QUEI GIORNI Ridatemi quei giorni in cui bambina aspettavo una carezza che non venne. Rimanga intatta la memoria della mia prima età con voci e vite che mi appartengono come pelle alle ossa.Continua la lettura di Da “Percorrenze”
di Massimo Guidi
NOSTOS Sorprendono le lucciole, tornano in quantità. Anch’io ritorno - sì, un ritorno da poco, dal posto in cui si corre. E ritorna l’età di quando, con i vecchi, avevamo monete in cambio della luce - eccone il sacrificio. Torna anche il girasole, lo spandono nei campi.Continua la lettura di Da “Ma prima che sia dopo”