Archivi categoria: ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIA

Poesia e critica della poesia

Poesie e Paroleggiando mestamente

di Rita Simonitto

…Orfeo fu a incominciare…

… e noi s’andava come per mannelle
lasciate o sottratte dalla falce
all’ostrica terra che giù ingoia
nelle viscere profonde i semi
come ha sempre fatto d’ogni cosa
lasciandone polvere su polvere. Continua la lettura di Poesie e Paroleggiando mestamente

A testa in giù

Martedì 21 marzo 2017, alle ore 18, a “Casa Lodi”, via Cappellari 3 a Milano  verrà presentata “LUCI DI POSIZIONE. Poesie per il nuovo millennio. Antologia del Realismo Terminale a cura di Giuseppe Langella”, Mursia, Milano 2017. Saranno presenti: Guido Oldani, Giusy Càfari Panìco, Franco Dionesalvi, Valentina Neri, Marco Pellegrini e Giuseppe Langella.  L’idea del Realismo Terminale è  stata teorizzata nel 2010 da Guido Oldani.  E nel 2014  è stato elaborato e firmato da Guido Oldani, Giuseppe Langella ed Elena Salibra (altri autori poi si sono aggiunti)  il “manifesto breve” del movimento, che viene qui pubblicato con una breve scelta di poesie dei vari autori. Pur avendo fin da subito, nel 2012, espresso un mio parere critico sulle tesi di Oldani (qui), ritengo utile e doveroso un confronto approfondito con poeti e critici che hanno ancora il coraggio di *fare gruppo* e volgere lo sguardo della poesia verso una realtà non da playstation. [E. A.]

MANIFESTO BREVE DEL REALISMO TERMINALE

di Guido Oldani, Giusy Càfari Panìco, Franco Dionesalvi, Valentina Neri, Marco Pellegrini, Giuseppe Langella

La Terra è in piena pandemia abitativa: il genere umano si sta ammassando in immense megalopoli, le “città continue” di calviniana memoria, contenitori post-umani, senza storia e senza volto. Continua la lettura di A testa in giù

Un poeta indifeso

di Arnaldo Éderle

Qualche giorno fa, Ennio Abate, durante una nostra discussione sulla poesia, e parlando di amici poeti, mi suggerì di ringiovanire la presenza di Giuseppe Piccoli con un mio nuovo scritto sull’amico e poeta veronese che morì per sua stessa mano trent’anni fa in un ospedale giudiziario di Napoli. Ricordo che ne feci altri di questi interventi tempo fa, o per commemorarlo o per rinfrescare la sua presenza in diverse sedi competenti. Continua la lettura di Un poeta indifeso

Tre poesie

di Lucio Mayoor Tosi

 

Diego.

La maschera è un chiavistello sputa sentenze
per far ridere mentre insacca la sera. Angeli
stralunati nel bar, ali di quintessenza, dominio
sul tavolo da gioco. Notte. L’universo cammina
bordeggiando rovi. Non può rientrare, starà fuori
per sempre.
In casa – ma è un luogo questo? – tecnologie
di legno e metallo, sormontate da composizioni
di carta. Casa bunker: dopo la strettoia. Dove
vivono topi allegramente: santo, santo crocifisso
offrimi una sigaretta. – Pezzente! – Picchiatore fascista
dei miei stivali, giocatore delle paure – come potrai
fermare gli attimi delle la mie mani?
Sono non sono.
Parole generate da malware all’ombra paradise
del sistema balocchi, perfetta similitudine.
Dormi! Una dolce amica, dispensatrice
di bisogni elargirà amore terrestre. Non sentirti perso
stai solo girando su te stesso mentre il mondo
suona con rumori e bla bla di finestre. E’ un
continuo togliersi di dosso. Le dipendenze fisiche
son museali. Mancanze di prospettiva.
– Le butto lì come cenci.

 

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La strega e il boccone

di Arnaldo Éderle

Once upon a time c’era una strega
grigia e sola che viveva in un angolo
d’un bosco là in fondo
sulla punta della penisola,
in una brutta capanna attorniata
da altissimi tronchi che pendevano
attorno al tetto e ne accarezzavano
i quattro lati con le loro foglie
quasi marrone.
La strega, con il solito naso
appuntito e piegato in giù e il solito
brufolo sulla punta, viveva quasi in pace
trastullandosi con veleni e altri scherzi
che preparava in vasetti trasparenti
e colorati. Continua la lettura di La strega e il boccone

Le spie bambine

La grande Allusione: 1974-2015 – I ruoli del femminile di Marcella Campagnano,

per l’ 8 marzo

di Giorgio Mannacio

Sciamano a nascondino, una cercando
un paravento lacerato; un’altra
il cannocchiale d’una serratura
che un’incombente immagine rovescia
nel contrario lontano.
Non ci sono per loro
cifrari indecifrabili;
ogni gesto che scorgono è seguito
per pura curiosità
perché lo sanno bene che si parla
della loro infelicità.

Il cammino delle comete (2)

U. Boccioni, Stati d’animo I – Quelli che vanno – (1911)

Il cammino delle comete

a cura di Isidora Tesic

‘Disse che a paura e malattia
Si è ridotta la vita,
che ogni giorno
Era una lunga esecuzione,
e la notte – timore
Di ospiti inattesi. Disse
Che questo mondo non è casa ma stazione,
Sala di sopravvivenza,
dove tutti attendono qualcosa.’

Sergej Georgievic Stratanovskij Continua la lettura di Il cammino delle comete (2)

Yves Klein l’enorme Blu

di Arnaldo Ederle

Io sono qui, col mio amato computer
che tento graffio i tasti e provo
a mettere in moto, per spiegare l’alto intento
di codificare il nulla o il tutto, nell’assenza
di tutto e in presenza della sola passione
di codificarlo nell’unico colore della sua
assoluta ispirazione. Continua la lettura di Yves Klein l’enorme Blu