Archivi categoria: ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIA

Poesia e critica della poesia

Senza fragole

coubert 1

di Lucio Mayoor Tosi (con una nota dell’autore)

a Gustave Courbet

E’ pace Fatta al cimitero di zanne del Ministero
degli Esteri. Una stretta di mano. Buoni affari.

Subito una mandria di automobili oltrepassa il confine
e si richiude il borsellino. Le mucche Stanno a Guardare. Continua la lettura di Senza fragole

Lo scorrere della sabbia

clessidra

di Eugenio Grandinetti

 

Queste poesie  di Grandinetti raccolte sotto il titolo “Lo scorrere della sabbia” rappresentano metà della terza sezione de “I nodi”. Lo scorrere va riferito alla clessidra a sabbia (o clepsamia). In essa il passaggio della sabbia dal bulbo superiore all’inferiore attraverso lo stretto collo, può essere ostacolato dal formarsi di piccoli grumi (nodi). [E.A.]

Cabotaggio

Avvistare scogliere, andare cauti
scostandosi dalla costa per timore
di sbattere alle rocce e naufragare. Continua la lettura di Lo scorrere della sabbia

Il mio batuffolo di cioccolata

gamba ederledi Arnaldo Ederle

(Respiro) a Nella/Tommasina

La gamba è fasciata con una stoffa bianca
poi comincia la protesi, non so
ancora com’è, ma la vedo è coperta da
da una forma simile alla sua realtà
il polpaccio il piede, è solo un po’ più
tenera della carne, ma è identica
al mezzo arto che non c’è più, ma in fondo
è quasi uguale all’altra di carne. Quando
sono nude le due gambe sono uguali,
la gamba destra è vera fino al ginocchio
si può palpare e goderne
e abbracciarla. Continua la lettura di Il mio batuffolo di cioccolata

Arberi

 

di Maria Grazia Calandrone

 in Romanesca. Voci e visioni di Roma, Il Labirinto, Roma 2011

Lettura di Marcella Corsi

Arberi

 Questi c’hanno ner còre ‘sto fiore che ‘ncomincia
a dì che nun buttano sangue – anzi!
so bboni a sopportà puro li taji
tra li fili Continua la lettura di Arberi

Lorenzo Renzi: un’analisi non ragionieristica di “A mia moglie” di Saba (lezione 3)

lezioni sulla poesia

di Ennio Abate

Questa è la  terza lezione rielaborata dai tre incontri sulla poesia che ho condotto a Saronno su invito dell’Associazione “L’isola che non c’è” nel novembre 2014. Le prime due si rileggono qui e qui. [E.A.] Continua la lettura di Lorenzo Renzi: un’analisi non ragionieristica di “A mia moglie” di Saba (lezione 3)

L’altra coccinella

coccinella 2

di Arnaldo Éderle

 

 

Angela mia, mia piccola coccinella
tu che sei sempre lontana e vicina,
che mi pensi, così mi dici
sempre, che mi ami, che sei costante
mente vicina al mio debole
tormento, molto lieve e consolante
con la tua sola presenza
mia piccola coccinella dai puntini
neri su quel tuo manto rosso.bacio Continua la lettura di L’altra coccinella

Dialogo col Doktor Adler (2005)

Gianmario Lucini stupefatto

di Gianmario Lucini

Trovata per caso su FB, grazie a Marco Ribani, la pubblico al volo. [E.A.]

 

La sua poesia aggredisce ma non uccide
direi a spanne che ha fallito il suo compito
– ne conviene? – ha rovinato il suo umore
ha spruzzato veleno, indisposto il lettore Continua la lettura di Dialogo col Doktor Adler (2005)

NATALIZIE: Armando Tagliavento + Francesco Di Stefano

ubriacone

L’aria è diventata inquinata. Non per questo non respiriamo più. Natale non è più il groppo di candore e malinconia di quand’eravamo bambini. Non per questo non ci pensiamo più.  Ripubblico per l’occasione una poesia su Natale di Armando Tagliavento (1930 – 2012), il bidello scrittore di cui  trovate testi e notizie qui, qui e qui e tre sonetti  sempre sullo stesso tema di Francesco Di Stefano, anche lui ben noto ai lettori di Poliscritture. Sono autori legati a un modo di sentire  che ancora può essere detto a ragione popolare. Nello spazio dei commenti ciascuno/a può aggiungere  (sobriamente!) altri versi o considerazioni. [E.A.]

 

La Notte di Natale
di Armando Tagliavento

E’ la notte di Natale.
Va un tale
ad accattare in un bare un cartoccio di sale
per la sua zucca astrale.
Egli s’insacca nella sua mantellina sbrindellata
e ingerisce di volata
i diciassette piani del palazzo in cima al quale
tana. Egli è povero, non ha un cavolo. Continua la lettura di NATALIZIE: Armando Tagliavento + Francesco Di Stefano