Archivi categoria: ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIA

Poesia e critica della poesia

I nodi

nulla filosofico

di Eugenio Grandinetti

Pubblico da un volumetto inedito di Eugenio Grandinetti la prima delle quattro parti, intitolata “I nodi”, che è anche il titolo dell’intera raccolta.[E.A.]

I nodi

I nodi
che la ragione non sa sciogliere
che recide
l’azzardo del volere tornano
a riformarsi ancora sì che il filo
della vita non scorra senza intoppi
ma ogni volta
ci costringa alla scelta se attardarci
a sciogliere un nodo o se decidere
di reciderlo netto con la spada
della presunzione. Continua la lettura di I nodi

La metrica dopo la metrica. Riflessioni e problematicità

la_metrica_dopo_la_metrica-libre1Può valere la pena che chi si occupa di poesia ogni tanto dia un’occhiata anche a quello che dicono gli specialisti accademici (di metrica nel nostro caso) evitando lo “snobismo dal basso”? Credo di sì, anche se dal resoconto del convegno sulla metrica di Filippo Grendene, un giovane studioso padovano che ha seguito quei lavori, emerge soprattutto la sottolineatura del punto di crisi  in cui si dibattono anche gli studi metrici: “La possibilità che gli strumenti della metrica non siano in grado, appellandosi alla lunga tradizione di studi, di rendere conto di alcuni fenomeni della più stretta contemporaneità, è rimasta sostanzialmente inconfessata, e fa tutt’uno con il dubbio rispetto a una mutazione della poesia nelle strutture più profonde”.  Forza poeti, che ve la dovete sbrigare da soli…[E. A.]

di Filippo Grendene

1. Fra il 27 e il 28 novembre si è tenuto a Padova il convegno di studi La metrica dopo la metrica. L’obbiettivo dell’incontro, un pomeriggio e la mattina successiva, è sintetizzato nelle richieste rivolte ai relatori ed esplicitate da Raffaella Scarpa nel proprio intervento: si trattava di «affrontare da punti di vista diversi la metrica della poesia del secondo Novecento, evitando le monografie metriche su un solo autore»; di fare il punto, più in generale, sulla presa degli strumenti della stilistica e in particolare della metrica sulla poesia post-montaliana, sugli autori della cosiddetta terza generazione. Continua la lettura di La metrica dopo la metrica. Riflessioni e problematicità

Gli strumenti della poesia. (Lezione 1)

lezioni sulla poesia

di Ennio Abate

Invitato da L’isola che non c’è, un’associazione culturale  che opera a Saronno, sto tenendo tre incontri sulla poesia rivolti ad un vivace gruppo locale di “cultori della materia”. Pubblico  qui sul blog a  puntate le varie introduzioni alla discussione.  [E.A.]

Vi anticipo subito  che nelle mie intenzioni questi incontri dovrebbero servire a ripensare la poesia in maniera critica, a vederla come problema aperto e  e non come  un valore indiscutibile o da riverire. In secondo luogo vorrei mettervi in guardia dal pensare agli strumenti della poesia – in primis quelli tecnici che si sono accumulati in secoli di esperienze e di studi e in vari paesi del mondo – in modo neutro e classificatorio. Non bisogna illudersi: sbaglia chi volesse accostarsi alla  poesia  in fretta o pensasse che la conoscenza della metrica, delle figure retoriche o delle funzioni del linguaggio sia una buona scorciatoia per entrare più facilmente in un territorio che è sfuggente, mutevole , ricco di sorprese e di trappole. Tanto più che una risposta definitiva o del tutto convincente alla domanda – ineludibile ma irrisolta – su cosa sia la poesia non esiste. Continua la lettura di Gli strumenti della poesia. (Lezione 1)

Prima della Sorte

ederle stanze 1

di Arnaldo Éderle

Tre e mezzo, la discesa scende fino
a mezza costa, case nude senza uomini
né ragazzi, tutti sembrano intanati
dentro le stanze mute e senza porte.
Le finestre paiono dipinte sui muri
immobili marrone pesanti e prese
da ordini perentori e sicuri,
sembrano preesistiti inappuntabili quasi
disumane. Continua la lettura di Prima della Sorte

Esercizi di poesia

Locatelli luna

di Annamaria Locatelli

Per  tornare  ad approfondire il fenomeno  dei tanti che ricorrono al linguaggio poetico per uno dei motivi elencati da Marcella Corsi in un suo commento (qui) o altri ancora e tener conto anche delle obiezioni mosse da Luca Chiarei (qui) pubblico con il titolo di “Esercizi poetici” due testi di Annamaria Locatelli e una sua Nota “di poetica”. E contro ogni rigidità classificatoria che taglia in modi netti e spesso arrogantemente elitari il confine tra poesia e non poesia, ribadisco la convinzione che esso è mobile, che il fluire degli scambi nei vari sensi (dai “centri” alle “periferie”, dall'”alto” al “basso” e viceversa) è segno di vitalità e vantaggioso per ogni tipo di ricerca. Rafforzano  autorevolmente questa prospettiva sia il giudizio  anch’esso “fluido” di Fortini su cosa sia poesia (qui) sia un recente invito di Giorgio Agamben (qui) a chiedersi  «se ciò che chiamiamo poesia non sia in verità qualcosa che incessantemente abita, lavora e sottende la lingua scritta per restituirla a quell’illeggibile da cui proviene e verso cui si mantiene in viaggio». [E.A.]
Continua la lettura di Esercizi di poesia

00:00

mayoor zero sero

di Lucio Mayoor Tosi

 

Ore 04:02

Vivo in Una Casa che sembra disabitata, Nella cella di UN Programma di Scrittura. Niente di che, un bilocale con veranda e vista su Una catena di blog, Amici Molto per bene. Link.
Decine di poesie lampeggiano incompiute, alcune davvero Brutte, also se qui e là ho rammendato, inventato Nuovi accapo, sfrangiato, divelto, riscritto e Nuovamente seminato. Continua la lettura di 00:00

Esercizi di poesia nelle pieghe della quotidianità

saba e quotiadanità

Non è svalutativo il titolo sotto il quale raccolgo alcuni dei testi inviatimi negli ultimi tempi da amici/che del giro di “Poliscritture”. Da una parte mi pare ancora necessario rendere conto almeno di tanto in tanto su questo sito, come feci in passato ai tempi del “Laboratorio Moltinpoesia” (2006-2012), delle tante e disperse ricerche individuali che testardamente insistono a oltrepassare, spostare o allargare i “confini della poesia”. Dall’altra, pur simpatizzando con questo  caotico “contrabbando” tra i territori della poesia e della non poesia, sempre instabili e di difficile definizione, mi pare che continui a mancare o è del tutto insufficiente l’indispensabile lavoro critico sui tantissimi testi prodotti e pubblicati (in cartaceo e ora soprattutto sul Web) e letti (distrattamente) da un pubblico di bocca buona che, non avendo più criteri validi per distinguere, ragionando e faticando, tra poesia e non poesia, consuma di tutto e tutti per qualche minuto applaude. Secondo me non resta,  per ora, che mantenere la porta aperta al “contrabbando” senza però mai rinunciare al lavoro critico, fosse pure quello minimo che si può e si deve fare  negli spazi commenti di questo sito. [E. A.] Continua la lettura di Esercizi di poesia nelle pieghe della quotidianità