Tutti gli articoli di Ennio Abate

Ennio – Piero. Due lettere del 1981

Riordinadiario 1981

di Ennio Abate

Piero Del Giudice è morto il 30 agosto 2018. Ne abbiamo ricordato la figura (qui, quiqui, qui).  Qualche suo articolo era apparso prima anche su Poliscritture (qui, qui). Mentre proseguo la sistemazione del mio  “riodinadiario”, per ricordare ogni tanto  anche ad altri la sua  figura, pubblico (scannerizzandola da una fotocopia: i riquadri sono stralci di articoli tratti dai giornali, qui illeggibili)  una sua poesia, Oggi si leva, e  due lettere del 1981. [ E. A.]

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Hanno scritto su POLISCRITTURE nel 2021

 


Ennio Abate  
Addii 

Angelo Australi Dyane sei

Mauro Armanino   Voltiamo pagina

Claudia Azzola Dove finì il grande cammino di Wallia

Dario Borso La storia di un partigiano

Roberto Bugliani Sine titulo

Paolo Carnevali Un’isola sempre più inaccessibile di questo pianeta

Franco Casati Le rondini

Mariella De Santis Da un intenso silenzio

Paolo Di Marco l’anno scientifico in pillole: barriere infrante

Luca Ferrieri La proprietà intellettuale è nemica della libertà intellettuale…

Cristiana Fischer Turbolenze

Marco Gaetani Sartre fuori moda

Elena Grammann Parole straniere. Quattro sonetti di Ann Cotten

Annamaria Locatelli Infanzie

Giuseppe Natale Mattarella e il governo di “alto profilo”

Ezio Partesana Spiegarsi

Giorgio Riolo Un mondo di mondi

Franco Romanò Sraffa e il valore

Antonio Sagredo Bistrot

Donato Salzarulo Mio figlio andrá a scuola

Rita Simonitto  “La bisaccia del diavolo“

P.s.
Di sicuro nella lista manca  qualcuno/a.  Buon anno, comunque.

Antimarxismo tinto di femminismo spiccio

Jenny von Westphalen e Karl Marx

Al volo/Alla ricerca del Marx perduto (2)

di Ennio Abate

Sto leggendo il libro di Marcello Musto su Marx e, come al solito, su  alcuni dei gruppi di FB avevo lasciato  giorni fa questo mio:

AL VOLO/ VOI CHE TANTO PUBBLICATE, IMPARATE (DA MARX!)

"La sua [di Marx] scrupolosità era meticolosa: "si rifiutava di scrivere una frase se non era in grado di di provarla in dieci modi diversi". Il convincimento dell'insufficienza delle informazioni e dell'immaturità delle sue valutazioni gli impediva di pubblicare gran parte dei lavori a cui si era dedicato, che rimanevano, perciò, abbozzati e frammentari".

(da Marcello Musto, Ripensare Marx e i marxismi, pag. 52, Carocci, Roma 2011)
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  Voltiamo pagina


di Mauro Armanino

Allora dimenticai l’insopportabile sprezzo dell’Intelletto saccente
verso gli uomini di buone volontà, il delirio
dell’Io che si gonfia calpestando l’ingegno umile dei molti. [E. A.]

Cambiare non è poi così difficile come potrebbe sembrare a prima vista. Basta girare la pagina del quaderno sul quale sembra scritta già la nostra storia. Interrompere il flusso, apparentemente determinato, di fatti, eventi e situazioni è possibile. Voltare pagina significa imprimere un futuro differente alla narrazione dominante del presente. L’irruzione dell’inedito destabilizza piani, progetti, usi e costumi ritenuti fino ad allora inespugnabili. Il nostro tempo che appare ‘normalizzato’ e per così dire ‘predestinato’,  è invece marcato da reazioni, sussulti e ribellioni che, a modo loro, vorrebbero girare la pagina della normalità. Le democrazie autoritarie o totalitarie che spuntano ovunque, sono l’ espressione del maldestro tentativo di perpetuare un presente che ha tradito il passato e smarrito il futuro. Voltare pagina significa credere fattibile un mondo altro. ‘Un mondo di proteste’ è il titolo di un libro, uscito da poco, che elenca e classifica chi ha cercato di voltare pagina. I primi vent’anni del nostro millennio hanno visto crescere le proteste. Continua la lettura di   Voltiamo pagina

Addii

 (Per l’ultimo dell’anno 2021 di Poliscritture)

di Ennio Abate 

Allora dimenticai l’insopportabile sprezzo dell’Intelletto saccente
verso gli uomini di buone volontà, il delirio
dell’Io che si gonfia calpestando l’ingegno umile dei molti.

Brevi comete a me ostili!
Dai loro Lassù sbuffavano eoli beffardi
e poi sfolgoravano altrove, lontane.

Lascio che si cullino nell’Eternità dei Papaveri.
Torno a sentire le nenie stampate nel Sud della mia mente.
E riparo le bussole che, passando tremende, hanno scassato.

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Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è 1977-SPLEEN-DEL-PENDOLARE-1977-1.jpg

Acrobati

di Gigi Degli Abbati

Per entrare dentro il mondo pittorico dell’amico Gigi Degli Abbati, che vive a Genova,  scrisse  su Poliscritture nel maggio 2020 Donato Salzarulo (qui).  La pubblicazione di questi due suoi quadri –  il primo in lavorazione per un’iniziativa che si terrà nei prossimi mesi, sulla quale  riferiremo;  il secondo del 1998 – è un semplice omaggio al suo lavoro che prosegue. [E. A.] Continua la lettura di Acrobati

Uscire dalla famiglia heideggeriana

 

Alla ricerca del Marx perduto (2)


di Ennio Abate

Sulla pagina FB di Lanfranco Caminiti (qui) dove la lettera di Donatella Di Cesare è stata ripresa e ampiamente commentata, ho lasciato questa mia riflessione:
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La Marx-Engels-Gesamtausgabe (MEGA)

Alla ricerca del Marx perduto (1)

a cura di Ennio Abate

1.
Uno degli esempi più significativi di questa riscoperta [di Marx] è costituito proprio dalla MEGA.[1] Questa impresa riveste grande importanza per la ricerca su Marx, se si considera che una parte dei manoscritti di Il capitale di Marx, delle lettere a lui indirizzate e della immensa mole di estratti e annotazioni, che egli era solito compilare dai testi che leggeva, è sta pubblicata dopo il 1998 o è tuttora inedita. Continua la lettura di La Marx-Engels-Gesamtausgabe (MEGA)

Un nuovo libro su Fortini

Ombre Corte
NOVITA’ | gennaio 2022
Giuseppe Muraca, L’integrità dell’intellettuale. Scrittu su Franco Fortini
Franco Fortini è stato uno dei maggiori intellettuali italiani ed europei della seconda metà del Novecento. Nato a Firenze nel 1917 e morto a Milano nel 1994, nel corso della sua attività ha partecipato ad alcune delle imprese intellettuali più rappresentative della sinistra critica ed eterodossa del suo tempo (basta pensare alle riviste “Il Politecnico”, “Ragionamenti”, “Officina”, “Quaderni piacentini”, alla casa editrice Einaudi ecc.). Polemista, critico letterario (anche se questa definizione gli sta abbastanza stretta), saggista, traduttore e organizzatore culturale, Fortini è stato anche uno dei più importanti poeti della sua generazione (che conta personalità di grande rilievo come Sereni, Luzi, Zanzotto, Pasolini, Roversi, Giudici). Da Foglio di via (1946) a Composita solvantur (1994), i suoi libri di saggistica e di poesia hanno scandito, con calcolata e regolare cadenza, le diverse fasi del secondo dopoguerra, contribuendo in maniera determinante al rinnovamento della cultura italiana e del pensiero marxista.
In questo suo nuovo lavoro, che raccoglie vari scritti maturati nel corso degli anni, Giuseppe Muraca attraversa e interroga con passione alcuni dei momenti più significativi del lavoro culturale e letterario di uno dei più grandi scrittori e intellettuali del Novecento.
Giuseppe Muraca è critico letterario e saggista. Ha fondato e diretto la rivista “L’utopia concreta” e ha fatto parte della direzione delle riviste “InOltre” e “Per il ’68” e della redazione del giornale “Ora locale”. Ha pubblicato vari libri, tra cui Luciano Bianciardi, uno scrittore fuori dal coro (Centro di Documentazione di Pistoia, 2011) e per i nostri tipi: Piergiorgio Bellocchio e i suoi amici (2018), Passato prossimo (2019) e Il giovane Palazzeschi (2021). Ha collaborato e collabora a numerosi giornali e riviste, tra cui “il manifesto”, “Lotta continua”, “Il Grandevetro” e “Dalla parte del torto”.