Tutti gli articoli di Ennio Abate

Il futuro dell’osso

 Una riflessione a partire dal libro di  Carmine Nardone e altri

E che notizie arrivano dal Sud, dalla Terra del rimorso? Per il momento queste…[E. A.]

di   Agostino Pelullo

Non è stata per me una sorpresa la ricchezza delle analisi e delle proposte contenute nell’ultima pubblicazione, in ordine di tempo, da parte dell’Associazione Futuridea: conosco da decenni la meritoria attività di questa e degli animatori della struttura, in primis il prof. Carmine Nardone. Ho letto, perciò, tutto d’un fiato e in anteprima il pregevole libro Il futuro dell’osso tra vecchi e nuovi dualismi (Appennino e nuova dimensione dello sviluppo) edito col coordinamento di Nardone e Roberto Costanzo e per la cura dei team di Futuridea, Management House Italia e Ce.Do.M. (Centro di Documentazione sulle nuove Migrazioni) dell’Università di Salerno. Vi ho trovato conferme alle suggestioni e ai propositi che da tempo anch’io, nella mia modesta storia di amministratore del mio Comune e di collaborazione ad iniziative di sviluppo locale in Alta Irpinia, ho cercato di porre in essere. Continua la lettura di Il futuro dell’osso

Eventi (virtuali) di poesia

Reykjavík Art Museum –  Foto di Luca Chiarei

di Luca Chiarei

In attesa di definire come sostituire in Poliscritture 3 la rubrica  ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIA pubblico questa cronaca puntuale e abbastanza disincantata di alcune iniziative  celebrative dell’ultima Giornata Mondiale della Poesia.  [E. A.]

 Da quando la conferenza mondiale dell’Unesco nel 1999 proclamò il 21 marzo giornata internazionale della poesia, nel nostro paese – definito da fonte equivoca di poeti navigatori e santi, non sono certo mancate iniziative di ogni tipo per celebrarla. Districarsi in questo proliferare di eventi che attraversano lo stivale da nord a sud è una operazione complessa, per non dire impossibile. Nonostante questo, non sbaglieremmo se individuassimo nel magma una tendenza generale alla celebrazione, che si manifesta con letture pubbliche, concorsi e premi banditi ad hoc dai soggetti più vari (associazioni, pro-loco, comuni e fondazioni…), microfoni aperti nei quali la poesia scritta nel cassetto ha l’occasione per uscire allo scoperto. Continua la lettura di Eventi (virtuali) di poesia

Per te ho raccolto il mirto, poca la menta

di Rita Simonitto

                                        A Giava

 
Per te ho raccolto il mirto, poca la menta
perché non ti piaceva, ma rosmarino
a mazzi dove con felina goduria smusavi,
a onde le scure strisce sull’oro
del mantello, micro felicità di tigrotta
addomesticata, distolto da me lo sguardo.
E anche adesso,
le pupille che mi tagliano fuori
dai tuoi lidi perduti toccano note
di linguaggi inaccessibili al contrabbando
di malcelate convenzioni.
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Il Poeta e il Potere

Petr Ivanovich Lvov (1882-1944), «Mandel’štam dormiente» (anni Dieci, disegno)

 

di Antonio Sagredo

Col mondo dei potenti io fui solo infantilmente legato,
avevo paura delle ostriche e guardavo in cagnesco i soldati della guardia
e nemmeno con un briciolo dell’anima io gli sono attaccato,
per quanto io non mi sia tormentato dietro ad estranee parvenze. Continua la lettura di Il Poeta e il Potere

Prof Samizdat (prova 1)


Tabea Nineo, Caduta, bassorilievo in creta, 1980

Narratorio. Versione  2020.

di Ennio Abate

Non erano  inferme  le albe del 1978. Somigliavano a quelle  di sempre. Ma  giovani sentinelle appostate su piramidi rilucenti freddarono un sogno. Vento, molto vento. Poi cervici divelte  da corpi ancora frementi, sì. Muschi d’organi squarciati, sì. Torcigli di visceri raccolti in stracci sporchi. E però in Occidente altri vissero  miti e tranquilli. Sull’oscuro pavimento degli anni restò,  color carbone, soltanto uno sgorbio. Per assenza di grida, tutti finsero  che il sogno non era stato di umani percossi da altri umanissimi. Che si fosse trattato  soltanto  di bestie  macellate in quell’autunno, dicevano. 

Mente che indaghi, quel tempo  grumoso è lo stesso che i freezer  televisivi ogni giorno surgelano.

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Interno-Esterno

Mostra di pittura di Stefano Rosselli
Galleria Francesco Zanuso
Corso di Porta Vicentina 26, Milano
3-24 giugno 2021

di Paola Del Punta

Ho visto di recente  la mostra di un giovane pittore Stefano Rosselli che già conoscevo per aver visitato una sua precedente esposizione dedicata a Milano, la sua città, in cui il suo sguardo ci portava ad esplorare una città a noi sconosciuta.  Ora il tema è più intimo, é il tema dell’interno ed esterno, la sua casa e il fuori che questi due anni di restrizioni ci hanno negato: i quadri esposti sono tutti datati 2020-2021. Continua la lettura di Interno-Esterno

AL VOLO/ IMMAGINI, FOTO, APPUNTI, SCRITTURE

e sempre più spesso facciamo l’esperienza di immagini provvisorie, immagini che non durano, immagini che appaiono e che si sciolgono in questo flusso ininterrotto. È un po’ quanto aveva cercato di circoscrivere la mostra Le supermarché des images, curata da Peter Szendy, al Jeu de Paume di Parigi. Rispetto a questo tsunami di immagini, spesso la risposta comune è dire che sia necessario costruire una barriera e proteggerci. Per me è assurdo. In primo luogo, si tratta appunto di un flusso la cui invadenza è tale solo se lo vogliamo; e in secondo luogo, più importante, all’interno di tale flusso c’è una quantità d’immagini che sono in attesa, per così dire, di essere svegliate. 

(da https://antinomie.it/index.php/2021/06/17/la-cesura-delle-immagini-conversazione-con-jean-christophe-bailly/)

Mandel’štam e Pietroburgo

Anna Ostroumova-Lebedeva, “Pietroburgo. Canale Krjukov”. 1910

 

di Antonio Sagredo

   Angelo Maria Ripellino iniziò il corso monografico (1974-75)  su Osip Mandel’štam con la poesia Leningrad (1930), affidando a questi versi un simbolo universale: non solo il destino personale del Poeta e della Poesia stessa, ma la testimonianza di un’epoca sordida, un’epoca di lupi, di sciacalli, di menzogne, di delazioni, di tradimenti… tutto ciò che di terribile dentro vi ribolliva, che le generazioni future avrebbero ereditato fino ai nostri giorni… per ritrasmetterle. Continua la lettura di Mandel’štam e Pietroburgo

Storia e cronaca dei fatti di Palestina

di Giorgio Mannacio

1.
Tempo  fa ebbi l’occasione di esprimere su Poliscritture le mie opinioni sull’eterno conflitto che brucia la terra di Palestina. Mi  considerai “filopalestinese “ secondo una formula molto generica ma- penso – sufficientemente significativa. I luttuosi e tragici fatti di queste ultime settimane mi rafforzano in quell’opinione e mi spingono verso alcune ulteriori considerazioni di tipo generale ma dotate  di una valenza specifica. Continua la lettura di Storia e cronaca dei fatti di Palestina