Tutti gli articoli di Ennio Abate

Massimo Parizzi

Il protagonista è un bambino che, nato nel 1950, vediamo crescere fino a oggi. In questa storia, però, il tempo non segue il calendario. Eccolo, così, ragazzino, ansioso di salire sulla tettoia del garage in cortile; anziano, comprare un fiocco per la nascita del nipote; di nuovo bambino, chiedere a un’amica: “Tu sei io?” È la scoperta, decisiva, che “tutti sono io”. Anche gli altri personaggi non compaiono qui per avere una storia, ma per mostrarne un’altra: quella dell’io di tutti. Fra di essi, i tanti che durante la Primavera araba affollano piazza Tahrir al Cairo; i giovani che nel Sessantotto occupano il liceo; il bimbo che nel 2003 prende a pugni a Baghdad la testa della statua di Saddam Hussein; i partecipanti a una “carovana per la pace” nella ex Jugoslavia. Un’audace biografia generale di eventi, domande e pensieri.

 

Amedeo Anelli

Gatti che s’aggirano con la loro enigmatica presenza nella nostra vita, una natura che scatena le sue forze tra tempi sospesi e riflessioni filosofiche giocate con un linguaggio all’apparenza semplice, con i ritmi della filastrocca. Amedeo Anelli scrive di sogni sognati, guarda la vita passare come davanti ad una stazione con i treni che corrono. Che senso ha la vita? Intanto i gatti giocano, si aggrappano alle maniglie e ci guardano vivere come fanno anche i tigli lungo la strada. Una poesia che riflette sul linguaggio e sul senso del vivere, del mistero delle cose che esistono e ci circondano accompagnando la nostra vita, Parole alla ricerca di un senso, con uno sorriso che forse nasconde uno sberleffo. Guido Conti accetta la sfida e illustra i versi dei quartetti di Anelli in un dialogo complice e divertito, con gli acquerelli che sciolgono e raggrumano le forme, in una dinamica continua. Anche il pennello cerca un segno che diventi senso. E così i quartetti diventano un libro d’arte dove parola e disegni s’inseguono in un gioco in divenire tra segno e forma.

Illustratore: Guido Conti
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 1 gennaio 2020
Pagine: 38 p.
  • EAN: 9788899574673

Canzonette

di Davide Morelli

La musica, dal punto di vista sociale,  è un linguaggio universale, emoziona chiunque, può abbattere barriere invisibili tra le persone e può veicolare messaggi importanti. A livello individuale sono ormai accertati i benefici della Musicoterapia[1]. Io ascolto spesso su radio Vintage[2] e su YouTube[3] rock progressive italiano e cantautori italiani. Continua la lettura di Canzonette

Vittorio Bittarello

Segnalo volentieri ai lettori di Poliscritture – anche se, come ho spiegato all’autore, non posso recensirlo – questo suo “Poema Barocco” comparso sulla rivista-blog Neobar.  [E. A.] 

                         DA "L'ONDA DEL VUOTO"
Tornare piccino
Coi vestiti più belli
Mi vorrei agghindare
Come il primo giorno di scuola
Aiutato
Dalla mano di mia madre
Con l’intento di salpare
Oltre la porta di casa
Voglio ancora assaggiare
Quel grande imbuto rovesciato
Di latta ammaccato
Grigio rifugio del mondo
Bagnarmi nell’acqua
Che rimbalza
E sulla goccia minima
Tra il rumore della folla
Tornare alla riscossa

  • Per altri lavori di Vittorio Bittarello  cfr. qui

Su “Le rondini” e la polemica Casati-Grammann

di Ennio Abate

Tra critica dialogante  e stroncatura – entrambe legittime e utili in teoria – preferisco ancora la prima, malgrado i riscontri non siano incoraggianti e il “noi” reciprocamente critico che propongo fatichi a venir fuori. E perciò pubblico questa mia meditata lettura di “Le rondini” di Franco Casati accompagnandola anche con considerazioni sulla polemica tra lui ed Elena Grammann (ma ora vedo anche con Cristiana Fischer). La polemica può servire e questa mi fa tornare a riflettere sulla funzione di Poliscritture. Ho detto che è uno spazio aperto a più voci e a diversi orientamenti (anche in contrasto tra loro) e so che la critica dialogante, specie adesso che curo da solo il blog, è più complicata da esercitare.   Sui testi poetici, narrativi e saggistici che arrivano a Poliscritture, faccio una selezione poco severa. Ho rispettato il criterio dell’ospitalità e della segnalazione, pubblicando quasi sempre le proposte dei collaboratori, pur esprimendo spesso in privato le mie riserve. Anche perché solo in alcuni casi mi posso dedicare a letture veramente attente  e  ad approfondimenti critici meditati. So che ogni testo attende un critico che lo valuti. Purtroppo tra di noi non ce ne sono a sufficienza. E pur sapendo che pubblicare in un blog che si vuole «laboratorio di cultura critica» molti testi non vagliati a sufficienza è una contraddizione, penso di continuare a metterli in vetrina, ma i lettori sono avvertiti. [E. A.] Continua la lettura di Su “Le rondini” e la polemica Casati-Grammann