Tutti gli articoli di Ennio Abate
LA NUOVA BR(ONTOLOGIA ESTETICA)
di Ennio Abate
Prologo e 7 estr-atti dall’Opera Omnia della NOE (qui) on line alla seguente pagina/link (qui).
Scrivi, mi dico, odia chi con dolcezza guida al niente (da F. Fortini, Traducendo Brecht)Continua la lettura di LA NUOVA BR(ONTOLOGIA ESTETICA)
Ma cos’è ‘sta NOE?
di Ennio Abate
(Il dialogo si svolge nel mondo virtuale del Web. Qualcosa a metà tra un deserto e un landa desolata. Un brulichio di poeti consumatori. Tutti consultano compulsivamente i loro smartphone e girano in tondo come nel quadro di Van Gogh, La ronda dei prigionieri.)
Fulgenzio Ciao Samizdat, ma allora me la dici la tua opinione sulla NOE di cui tanto si parla sulla Rivista Internazionale di letteratura L’Ombra della Parola?
Continua la lettura di Ma cos’è ‘sta NOE?Quando c’era “La caccia”
di Ennio Abate
Diario. Venerdì 18 ottobre ore 18. Sono alla Libreria Odradek in Via Principe Eugenio 28 a Milano – erano anni che non ci tornavo – perché mi hanno avvisato che Greta Gandini e Tommaso Spazzali presentano i primi tre volumi del Diario inconsapevole della caccia all’ideologico quotidiano di Felice Accame – L’anno 1986, L’anno 1987 e L’anno 1988 (La Vita Felice editore). Ho conosciuto e in qualche occasione collaborato sia con Felice Accame che con Carlo Oliva, notissimi a Milano e altrove (e non solo per quella trasmissione domenicale di Radio Popolare). A me sono rimaste nella memoria soprattutto le impennate della voce di Felice e il brontolio pacato e avvolgente di quella di Carlo. Non potevo mancare quest’appuntamento. Ma quanti anni sono passati? Mentre arriva gente, mi siedo, sfoglio il primo volume appena acquistato e leggo nella seconda di copertina:
Continua la lettura di Quando c’era “La caccia”Avviso. Da oggi in home qui a destra per riceverla
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Contro le “pappette” poetiche
di Ennio Abate
Può un vecchio – intellettuale periferico che ancora s’occupa di Marx e di comunismo, poeta sconosciuto – polemizzare con una «poetessa, drammaturga, performer, organizzatrice culturale, autrice e conduttrice di programmi culturali per RAI Radio 3, critica letteraria per il quotidiano “il manifesto” », che considero anche brava e che ha quasi l’età della mia prima figlia? Sì, mi dico, se non vogliamo crepare di accondiscendenza ipocrita alle mode e non vogliamo seppellire la ricerca critica sotto le buone maniere.
Continua la lettura di Contro le “pappette” poeticheL A R I N A S C E N T E scatologia / escatologia
Fantastica in esercizio
di Filippo Nibbi
Continua la lettura di L A R I N A S C E N T E scatologia / escatologiaComunismo? Una lettera al sig. X
di Samizdat
Caro X,
rieccomi. Sono d’accordo con te: oggi manca un “progetto” comunista. Io stesso non so come uscire da una difesa del comunismo (o, meglio. dell’idea di comunismo) quasi solo di principio, fondata quindi soprattutto su una convinzione morale. (Già sento le battute: una cosa per anime belle, una attardata nostalgia per una Rivoluzione che non è stata poi così gloriosa ma piena di tragedie reali). D’accordo anche sul fatto che, a rigor di teoria, la sinistra sia altra cosa rispetto al comunismo (“ Marx non era di sinistra”). Ora, però, voglio partire da una questione che mi ha sempre appassionato: quella della continuità/discontinuita (sia nell’elaborazione del pensiero che nelle pratiche politiche e sociali). E osservare una cosa: in tempi che sono stati più dinamici e favorevoli alle lotte dei “dominati” o delle “classi subordinate” (Otto-Novecento, all’ingrosso), l’idea del comunismo ha potuto essere rielaborata tenendo conto dei bisogni concreti delle società in mutamento. E questo è accaduto soprattutto quando è riuscita a “nuotare” nell’acqua di una sinistra, magari culturalmente generica ma ampia. E credo che tornerà forse a “nuotare” se una nuova sinistra si dovesse ricomporre. Altrimenti ci dobbiamo rassegnare all’aridità di un “comunismo interiore” come quello dello scrittore Francesco Pecoraro (qui) o a parlare di comunismo inter nos (io e te e magari alcuni altri che rifondano ogni tanto qualche “partito comunista” o ora gruppi di discussione in alcuni loculi di Facebook o del Web).
Continua la lettura di Comunismo? Una lettera al sig. XSegnalazione. Attilio Mangano
La Generazione che ha perso. Attilio Mangano: il militante, lo studioso, l’uomo A cura di Antonio Benci CDP, 2019 – €10,00 Con questo volume il Centro di Documentazione di Pistoia rende omaggio a un intellettuale che si è occupato di numerosi temi nel corso della sua esistenza. Mangano ha posto al centro della sua riflessione soprattutto i movimenti politici e culturali dando sempre interpretazioni originali e mai banali. Un intellettuale che ha avuto in vita meno attenzione e visibilità di quella che meritava. Saggi di Fabrizio Billi, Diego Giachetti, Marco Grispigni, Aldo Marchetti, Giuseppe Muraca, Franco Toscani. Contributi di Carlo Carotti, Aldo Giannuli, Pier Paolo Poggio, Roberto Spocci. Prefazione di Giorgio Galli. Attilio Mangano (1945-2016) è stato tante cose in vita: scrittore e saggista; militante politico e attento osservatore della realtà; organizzatore di eventi culturali e animatore di gruppi intellettuali; bulimico scrittore di articoli e direttore di riviste di nicchia; tra i primi blogger e tra gli ultimi romantici del ‘68; marito e padre dedicato e compreso. Il percorso intellettuale di Mangano ha attraversato il secondo dopoguerra e ha indagato in modo sempre acuto e ironico i tic, le debolezze, le nobiltà e le miserie della sinistra italiana di cui ha fatto parte con passione e partecipazione, poi con distacco e delusione, come tanti. |
Massacro de popoli
di Francesco Di Stefano
Li curdi come li palestinesi so’ un popolo de pori disgrazziati che de cazzotti e carci n’hanno presi e che nissuno certo j’ha scontati. Je dànno addosso un sacco de paesi pe tenelli da sempre confinati e che cor gasse a vorte l’hanno stesi rischianno de finicce sterminati. Mo co n’attacco fatto all’urtim’ora li turchi in Siria t’hanno sconfinato cercanno là de falli tutti fora co Trump che la strada j’ha spianato. È raro ch quarcuno ce s’accora come la Storia già cià dimostrato coll’armeni ner secolo passato.