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6 spunti di studio: Massimiliano Tomba su Marx


a cura di Ennio Abate

1.  La tecnologia è capitalistica e non di per sé liberante

I computer non hanno liberato tempo, ma hanno dilatato il tempo di lavoro occupando anche la sfera privata. I telefoni portatili hanno reso reperibili in ogni luogo i lavoratori mobili. Non si tratta di guardare romanticamente a un passato precapitalistico, ma non si deve nemmeno enfatizzare lo sviluppo dei mezzi di produzione come portatori di una intrinseca possibilità di liberazione. I mezzi di produzione hanno un valore d’uso intrinsecamente capitalistico in quanto sono finalizzati all’aumento della forza produttiva del lavoro e alla sua intensificazione. La tecnologia che essi incorporano è segnata da quello stesso valore d’uso. Macchine e scienza non sono neutrali. Non sono nemmeno attraversate da un’intrinseca ambivalenza che ne racchiude splendide possibilità di liberazione. Esse, in sé, non racchiudono un solo atomo di liberazione. Ambivalente può invece essere il loro uso, quando è diretto contro il capitale. Contro la sua valorizzazione. Continua la lettura di 6 spunti di studio: Massimiliano Tomba su Marx

Volto ambiguo di Calibano

calibano e la strega

di Giulio Toffoli

Viene in questo periodo riproposto il volume di Silvia Federici: Calibano e la strega. Le donne, il corpo e l’accumulazione originaria, edizione riveduta e aggiornata di Il grande Calibano – classico del femminismo marxista che la Federici scrisse con Leopoldina Fortunati negli anni Ottanta (Autonomedia 2014, ora Mimesis, pp. 234, euro 30,00). Le presentazioni critiche sono entusiaste. Ci si permetta di esprimere qualche dubbio prima di tutto metodologico e poi di merito. Continua la lettura di Volto ambiguo di Calibano