di Antonio Sagredo
ir\riflessione (NON COMPARATA CON ALTRE CULTURE) sulla singolarità russa odierna (o passata – i “tempi torbidi”, insomma non è cambiato nulla tra le mura del Cremlino)… se ne era accorto per primo ìl poeta Alexander Blok scrivendo nei suoi taccuini che non gli sembrava affatto una rivoluzione, ma l’ascesa di un gruppo (o casta se volete) per conquistare il potere che divenne più assoluto del potere degli zar. Il poeta Majakovskij alla vigilia della sua morte (anno 1930) si dichiara convinto e dà ragione al Blok. So che è stato ucciso dagli uomini di Stalin anche se non ho le prove, ma prima o dopo usciranno, stessa cosa per il poeta Esenini.- Continua la lettura di Putin e la Russia Eterna