di Stefano Taccone
Da “Morfeologie” un nuovo racconto di Stefano Taccone, già qui portatore di una necessaria e intelligente ironia. [E. A.]
Sto attraversando Piazzale Loreto ed è il 25 aprile. Ma che ci faccio oggi e quest’anno a Piazzale Loreto? Lo scorso anno in una traversa di Piazzale Loreto c’era l’istituto nel quale insegnavo e quindi stavo sempre qui… Non so quante volte mi sono perso nei meandri di Piazzale Loreto, perché tutte le traverse mi pareva si assomigliassero… Passavo minuti e minuti prima di trovare la via dell’edificio scolastico e ogni mezzo secondo era un battito accelerato, ché a Milano sono più “fascisti” degli svizzeri con gli orari. Se arrivi tardi a un collegio dei docenti, a un consiglio di classe, a un consiglio di dipartimento o a un altro rompicapo simile che il preside tira fuori a raffica, quasi come dovesse organizzarci l’intrattenimento pomeridiano, ti mettono assente ingiustificato e parte la sanzione disciplinare. E arrivare tardi qui non significa un quarto d’ora, venti minuti… Ne bastano cinque per comminarti una pena di morte appendendoti a testa in giù…
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