di Arnaldo Éderle
Il suo rosso cuore
Pettinatela bene
la barese del mare,
che lei ci teneva
ai suoi capelli ricci
di permanente,
ricci e rossi, il suo ultimo
perpetuo colore: rosso
come il suo dolce forte
cuore.
di Arnaldo Éderle
Il suo rosso cuore
Pettinatela bene
la barese del mare,
che lei ci teneva
ai suoi capelli ricci
di permanente,
ricci e rossi, il suo ultimo
perpetuo colore: rosso
come il suo dolce forte
cuore.
di Arnaldo Éderle
Stavo pensando a una sequela
di ragionamenti tanto forti da farmi
vibrare il cervello e rotolarmi
nella loro burrasca e vedermi Continua la lettura di L’acqua entra dalle mie labbra
di Arnaldo Éderle
E’ NOTTE
Chissà.
Chissà cosa salterà fuori da questi
Notturni, chissà. Ma…
Ma…? Io ci provo. Continua la lettura di Notturni
di Arnaldo Éderle
Sì, a pensarci bene ce n’è ancora
di tempo. Me ne sono accorto
guardando la schiena del mio vicino
giardiniere forzuto e prestante,
ex poliziotto (o carabiniere). Continua la lettura di C’è ancora tempo
di Arnaldo Ėderle
A Nella-Tommasina De Ruvo
Che l’ultima sia tu!
Un bel bacio odioso mi posasti
sulle labbra alla fine d’uno sterile
abbraccio, mia cara carissima, e sulle
labbra rimase appiccicato con
uno strano sapore quasi amaro e così
rimase per tre anni filati fin quando,
rovinato dall’usura, piano piano
scomparve e al posto suo comparve
un dolcissimo sapore di fragole
còlto nel suo orgoglio di zucchero
come in un saporito dolcetto in
una manciata d’amore filato. Continua la lettura di L’ultima sei tu
di Arnaldo Éderle
Mia bellla foglia che vibri nella tua aria
fresca nella mattina azzurra e viola come la mia
farfalla ferma sull’altra foglia dell’albero.
Oh, quanto mi piaci, quanto mi commuovi
quanto mi sfregoli sugli occhi la tua
pittura verde il tuo tenue e pacificamente
invadente pervadente nel lucido degli occhi
di chi ti guarda insistente insicuro
di vederti e inghiottirti
dentro le sue pupille aperte. Continua la lettura di Mia bella foglia
di Arnaldo Éderle
Dungué anghiorghià …
gridando gridando gridando. Così
il predicatore passeggiava nel bar dei
cinesi. Urlava e strisciava i piedi
e pian piano gesticolava le mani
sopra la testa, vestito bene
con la zucca quasi pelata
le ginocchia rigide dritto
e appoggiato alla spalliera della
sedia e poi puntava i piedi
sulle mattonelle della sala come
un esperto scimpanzè e strangolando
la voce se la buttava in gola
e gracchiava le sue cento battute.
Nessuno diceva niente. Continua la lettura di Il predicatore
di Arnaldo Éderle
Qualche giorno fa, Ennio Abate, durante una nostra discussione sulla poesia, e parlando di amici poeti, mi suggerì di ringiovanire la presenza di Giuseppe Piccoli con un mio nuovo scritto sull’amico e poeta veronese che morì per sua stessa mano trent’anni fa in un ospedale giudiziario di Napoli. Ricordo che ne feci altri di questi interventi tempo fa, o per commemorarlo o per rinfrescare la sua presenza in diverse sedi competenti. Continua la lettura di Un poeta indifeso
di Arnaldo Éderle
Once upon a time c’era una strega
grigia e sola che viveva in un angolo
d’un bosco là in fondo
sulla punta della penisola,
in una brutta capanna attorniata
da altissimi tronchi che pendevano
attorno al tetto e ne accarezzavano
i quattro lati con le loro foglie
quasi marrone.
La strega, con il solito naso
appuntito e piegato in giù e il solito
brufolo sulla punta, viveva quasi in pace
trastullandosi con veleni e altri scherzi
che preparava in vasetti trasparenti
e colorati. Continua la lettura di La strega e il boccone
Martedì 07 marzo ● ore 18:00
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Poemetti e racconti in versi
di Arnaldo Ederle
LietoColle- 2016
Dialoga con l’autore:
Maurizio Cucchi
Col tempo, la vena civile di Ederle si è andata evidenziando. E, così, sullo specchio delle personali reazioni e inclinazioni, si disegna anche la radiografia dell’altro da sé; al passo di una matrice della letteratura come parola dell’uomo. In questo senso, definito appunto civile, la poesia di Éderle ha accentuato la sua portata in qualche modo anche “filosofica”, organizzandosi in forma esteriore come possibile “contenitore” minimo volto a indagare per curiosità e per dubbi la realtà della vita e del mondo, oltre e dentro il grande silenzio che ci assedia. Una realtà che, magari indefinibile nella sua essenza ultima e decisiva, comunque appare indagata per spicchi e settori dietro al bisogno di conoscenza che assilla e trascina l’uomo e dietro ai molti segnali che partono dalle cose stesse. Continua la lettura di Segnalazione