di Lidia Are Caverni
CAP. VIII
Arrivò giugno quasi d’un volo. Tina non aveva più unghie e fra poco si sarebbe mangiata anche le punte delle dita. Aveva ritrovato il piacere di studiare e per di più sentiva maturata in sé una volontà nuova che accresceva la capacità di organizzarsi e di approfondire.
La sua casa era diventata un tappeto di libri e di carte, non si preoccupava più di riordinare, le bastava pescare per ritrovare quanto le occorreva, a risistemare avrebbe pensato dopo, prima di partire.
L’isolamento in casa le dava l’esaltante percezione di dipendere esclusivamente da se stessa e rimaneva lunghe ore seduta a segnare appunti e coordinare.