Poesie scelte da A Life in Poetry I Quaderni del Bardo Edizioni Febbraio 2022
Traduzione di Angela D’Ambra
STRONG WOMEN In this family the men are romancers of whiskey and lies. The drinking tales that have us leaving Scotland for stealing sheep, Ireland as potato thieves. What is not said, is because of the women we are men. Strong men any men at all. This poem is for the women. Auntie, a name with the irony that a big man is named Tiny, riding west from New Brunswick by wagon before the railway in response to a newspaper advertisement: Wife Wanted reply Hiram G. Worden Esq. She came with muslin bags of shinplasters, gold pieces a trunkful of whalebone hoop skirts a sidesaddle, Colt revolver just in case, and savvy. The latter two of which she would use some years later on a burglar entering her bedroom window comforting him while police arrived that the bullseye in her mind was the top button of his shirt. Never missed yet, wouldn’t now. Hiram G. came home one night drunk (often it is said). She crowned him with a cast iron kettle. He was never quite the same nor was her stature among his friends. Grandmother, 1929, spun ’round town flapper in a rumble-seat sportster, hers. Dancing the Charleston playing poker Sunday nights. Monday morning back at the office pert secretary to the deacon of the diocese. Lived four doors down from Nellie McClung. Never understood all the fuss about that woman – in the West all women are strong. When her man died in ’38 she never remarried became her own man. A friend points her out in the family album. The face is familiar she plays his tables at the casino blackjack, high and fast. Sometimes two tables talking of her grandchildren, who hearing of this would be aghast. Mother in the 1970’s when the father leaves it comes to this: you can’t ride sidesaddle, poker face or shoot your way out with seven children. There is no romance in this. Play it straight and they’ve got a jacket for you. You’re tied to a table the doctor from California is into electricity that lights up the last frontier within your skull like a Christmas tree that will never be in season again. Yours is the story they do not tell. DONNE FORTI In questa famiglia gli uomini sono autori di whisky e di fandonie. Le fole da taverna secondo cui lasciammo la Scozia per furto d’ovini, l’Irlanda perché ladri di patate. Ciò che non si dice, è che è grazie alle donne che siamo uomini. Uomini forti uomini e basta. Questa poesia è per le donne. Zietta, nome che ha l’ironia d’un omone il cui nome è Minuzzolo, cha va a ovest da New Brunswick su un carro, prima della ferrovia in risposta a un annuncio di giornale: Cercasi Moglie contattare l’esimio sig. Hiram G. Worden. Lei arrivò insieme a borse di mussola con banconote in piccolo taglio, monetine d’oro un baule di gonne con guardinfanti di fanone una sella da donna, una pistola colt, per prudenza, e buonsenso. Le ultime due cose le avrebbe usate anni dopo, quando un ladro dalla finestra le entrò in camera e lei lo tenne a bada finché arrivò la polizia, dicendogli: “Il bersaglio nel mio mirino è il primo bottone della tua camicia. Mai mancato finora, non mancherei ora”. Hiram G. una notte tornò a casa sbronzo (si dice capitasse spesso). Lei gli diede una botta in testa con un bricco in ghisa. Non fu mai più lo stesso né lo fu lei agli occhi degli amici di lui. Nonna, 1929, sfrecciava per la città spregiudicata su una rombante auto sportiva: sua. Ballava il charleston giocava a poker ogni domenica sera. Il lunedì mattina, di nuovo in ufficio segretaria sbarazzina del diacono della diocesi. Abitava a poca distanza da Nellie McClung. Non capii mai perché tanto parapiglia per quella donna: a Ovest tutte le donne sono forti. Quando il suo uomo nel ’38 morì non si risposò e divenne l’uomo di se stessa. Un amico la indica nell’album di famiglia. Il viso gli risulta familiare gioca ai tavoli del suo casinò blackjack, scommesse forti. A volte, due tavoli intanto parla dei nipoti, che se lo sapessero ne sarebbero allibiti. Mamma negli anni ’70 quando papà se ne va c’è poco da fare: non puoi cavalcare all’amazzone, bluffare a poker o uscirne a colpi di pistola se hai sette figli. Non è un romanzo questo. Dì ciò che pensi e ti mettono la camicia di forza. ti ritrovi legata a un tavolo il medico dalla California si intende di corrente: quella che accende l’ultima frontiera nel tuo cranio come un albero di Natale che non funziona più nel tempo giusto. La tua è la storia che loro non raccontano. CONCRETE VISIONS OF CHILD An old old sun pokes through fat-fisted clusters of nimbostratus. Through fences picketed around the treewalled yard with its tin tubs floating armadas of black-backed snappers. The red Massey rusty bedded in corn, a soup can hat on its standpipe, attended by sunflower nuns bowing head high over hidden shrines of bricks and boards. Once this was all that heaven could be. The old man across the street all the God we’d ever need rising sometimes from the planting of lobelia long enough to be child again to join the worrying of clouds and angels with April’s kites. VISIONI CONCRETE DI BIMBO Un vecchio, vecchio sole spunta fra ammassi di pingui nembostrati. Fra recinti con paletti intorno al cortile tappezzato d’alberi con le sue vasche di lamiera in cui nuotano armate di dentici dal dorso nero. Il rosso Massey che fa la ruggine nel mais, latta di zuppa a mo’ di basco sul tubo, curato da suore girasole, teste alte chine su santuari segreti di mattoni e d’assi. Un tempo, questo era tutto il paradiso possibile. Il vecchio della casa di fronte l’unico Dio cui ci rivolgevamo sorgeva, talvolta, dal campo di lobelia quanto basta per tornare bambino e unirsi all’inquietudine di nubi e d’angeli con aquiloni di aprile. IMAGES OF WAR Dyked by white painted shiplap Billy’s father’s plot of Holland at the end of the small street. His austere garden grew no flowers only his family’s food. This ironic immigration from blitzkrieg memory, for on the street’s opposite end Klaus’s father, former S.S. sergeant. His flower garden precise and clipped. His similar accent drove away the neighbourhood children. While Klaus circled the street one day in his father’s black helmet Billy retrieved revenge from under his parents’ bed. The shoebox full of old photographs: one more curled and fingerworn than the rest. A man in the leather jacket of the Dutch Resistance belted under a sash of bullets. Finger set on the trigger of a machine gun. Black barrel lowered on a storm trooper kneeling hands over helmet against the wall. Under the lean eye of Billy’s father who ate tulips during the war. Their bulbs boiled into bitter soup. FOTO DI GUERRA Cinto da perlinato bianco l’angolo d’Olanda del padre di Billy in fondo alla stradina. Quell’orto austero non dava fiori solo cibo per la famiglia. Ironica immigrazione, questa, da ricordi di guerra lampo, ché al capo opposto della via c’è il padre di Klaus, ex-sergente SS. Il suo orto di fiori preciso e ben curato L’accento, dello stesso tipo, respingeva i bambini del vicinato. Mentre Klaus, un giorno, gironzolava per la via con l’elmetto nero del padre addosso Billy si prese la rivincita da sotto il letto dei suoi genitori. La scatola da scarpe piena di vecchie foto: una più gualcita dell’altra e lisa dalle dita. Un uomo della Resistenza Olandese in giacca di pelle allacciata sotto una fascia di proiettili. Dito fermo sul grilletto d’una mitragliatrice. Canna nera puntata in basso su un assaltatore in ginocchio, mani sul casco, contro il muro. Sotto l’occhio smunto del padre di Billy che durante la guerra mangiava tulipani. Ne bolliva i bulbi per una zuppa amara. LIGHT AGAINST LIGHT I want again to believe that when we love we remain passing always from this light into the next. To remember those x-rays of my lungs I was shown as a child whose gauzy shadows I thought were hidden wings. You could feel the hot fist of the heart but where was the soul? And that his shoulder blades when Billy stripped by the river were more than bones and that we would someday lift our arms. We had seen the gleaned skeletons of birds drying on the salt flats. On each wing, a thumb and four bird fingers. How we lost faith and knew that the minister’s collar was a halo that had slipped, a noose that reddened his face and made it difficult for him to look down. Billy believed that the 13 loops of the hangman’s noose made a hoop into the next life. Me, I practiced that knot over and over. But now there’s no way back and at night I ingest the room and into the room, the building and into that, the city and the lake, until I am pulling in all those edgeless places where this galaxy becomes another. Where the mind is a sail full of light and the body a vessel. One day I will keep on going, borrowed for a lifetime, sent spinning back. That light I was: all we are luminous bodies, particles, one against another – light against light. LUCE CONTRO LUCE Voglio ancora credere che quando amiamo noi restiamo passando sempre da questa luce alla seguente. Ricordare i raggi-x dei miei polmoni che mi mostrarono da bimbo, le cui ombre velate credevo ali segrete. Il pugno caldo del cuore lo sentivi, ma l’anima dov’era? E che le sue scapole quando, al fiume, Billy si spogliava fossero più che ossa, e che un dì, le braccia in volo avremmo alzato. Avevamo visto scarti di scheletri d’uccelli seccare su distese di sale. Su ogni ala, un pollice e quattro artigli d’uccello. Come perdemmo la fede e capimmo che il solino del prete era un’aureola sdrucciolata, un cappio che gli arrossava il volto rendendogli difficile abbassare lo sguardo. Billy credeva che i 13 anelli del cappio del boia formassero un cerchio nella vita seguente. Quanto a me, m’allenavo di continuo con quel nodo. Ma ora non si torna indietro e di notte assorbo la stanza e dentro la stanza, l’edificio e dentro quello, la città e il lago, finché attraggo tutti i luoghi senza bordi dove questa galassia un’altra diventa. Dove la mente è una vela ricolma di luce e il corpo è un vascello. Un giorno proseguirò, mutuato per una vita, rispedito vorticando indietro. Quella luce ero io: tutti noi siamo corpi luminosi, particelle, una contro l’altra ‒ luce contro luce.
Nota biografica Nato a Calgary, Alberta, Bruce Hunter, primo di sette figli, ha perso l’udito da bambino. È cresciuto nell’area degli Ogden Shop della Canadian Pacific Railway, ora dismessi. Suo padre era un ‘tinbanger’, cioè operaio metallurgico impiegato nell’edilizia. Sua madre era una casalinga e, più tardi, una studentessa d’arte e un’artista. Il bisnonno di Bruce fu uno dei primi allevatori dell’Alberta.Dopo il liceo, Bruce ha svolto molti lavori: operaio, operatore di attrezzature, prima di frequentare il Malaspina College dove ha studiato con Ron Smith che lo ha incoraggiato a scrivere. Completato il suo apprendistato orticulturale, Bruce ha lavorato per vari anni come giardiniere nell’Alberta e nel sud dell’Ontario. Mentre svolgeva questi lavori, ha pubblicato poesie in diverse riviste, ottenendo così una borsa di studio alla Banff School of Fine Arts dove ha studiato con W.O. Mitchell, Irving Layton, Sid Marty ed Eli Mandel. All’età di 28 anni, ha frequentato la York University (cinema e letteratura), mentre seguiva corsi di scrittura con Don Coles, BP Nichol e Miriam Waddington. Il primo libro di poesie di Bruce, Benchmark è stato pubblicato nel 1982 ed è stato trasmesso a livello nazionale nel programma Anthology di Radio CBC. Dopo la laurea, Bruce ha insegnato scrittura creativa alla York University, alla Banff School of Fine Arts, prima di entrare a far parte del Seneca College di Toronto nel 1986, dove si occupa di seminari di poesia.Nel 1986 ha pubblicato la seconda raccolta di poesie, The Beekeeper's Daughter, seguita nel 1996 da una breve raccolta fiction, Country Music Country, trasmessa da programmi nazionali nel 1999 e nel 2000 su Between the Covers di radio CBC. Nel 2000 ha pubblicato la terza raccolta di poesie, Coming Home from Home. Nel 2007 è stato scrittore in sede per la Richmond Hill Public Library. Nel 2009 è uscito il suo romanzo In the Bear’s House che ha vinto il premio Canadian Rockies 2009 del Banff Mountain Book Festival. Two O’clock Creek è la poesia “seme” che ha portato alla scrittura del romanzo. Negli ultimi 30 anni, Bruce ha vissuto in varie parti dell'Ontario meridionale tra cui Jordan Station, Stratford e Toronto. Attualmente, risiede a Thornhill.