di Francesco Luti
Càpita a tanti non aver mai conosciuto un parente stretto: rinunciare da subito a una pedina del genere; accostumarsi a giocare in inferiorità numerica, a partire dai blocchi un metro indietro; girare per strada con un occhio bendato. Ogni mancanza comporta una penalizzazione. Giancarlo, come milioni di bambini era dunque cresciuto senza il nonno. Un nonno speciale, il suo, Graciliano Vieira, che poco c’entrava con le terre di confine tra Emilia Romagna e Toscana. Eppure a c’era venuto a combatterci una guerra d’altri. Suo nonno e gli altri della Feb, una divisione di fanteria e una minima forza aerea, circa venticinquemila uomini, avevano appreso alla svelta cosa fosse una guerra. Continua la lettura di Guerra e pallone