Questo articolo è apparso sul n. 9 cartaceo di POLISCRITTURE (gennaio 2012)
di Francesco Briscuso
‘’Scrivi mi dico, odia
Chi con dolcezza guida al niente
Gli uomini e le donne che con te si accompagnano
E credono di non sapere. Fra quelli dei nemici
Scrivi anche il tuo nome. Il temporale
E’ sparito con enfasi. La natura
Per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia
Non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi’’
Franco Fortini
Rammento Palermo come una grande nuvola indaco dentro una primavera di orribili piogge sabbiose e di sghembe folate di libeccio. Ricordo Palermo –infinita ghirlanda di fiori- come una strada sudicia e in salita, vinta da un traffico convulso di voci e di ingombri carriaggi, stradelle stipate di botteghe d’avventurosi verdurai che bollivano pallidissime fragranti patate e scarlatti carciofi spinosi dentro grandi calderoni fumanti. Continua la lettura di Il volo del cherubino di stucco