di Ennio Abate
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Siamo pronti a combattere», le parole del ministro degli esteri Paolo Gentiloni sono chiare: il governo italiano Renzi-Alfano è pronto ad una nuova avventura militare. Dove? In Libia. E come? Ma naturalmente «sotto egida Onu», nel quadro della supposta legalità internazionale (cancellata dalle tante guerre decise senza e contro le Nazioni unite). E perché? Perché i miliziani dello Stato islamico hanno occupato Sirte, la terza città della Libia 450 km da Tripoli. Con evidente minaccia diretta per l’Italia. Un intervento dunque «preventivo». Con in canna l’aggettivo «umanitario»: la tragedia dei migranti africani in fuga attraverso la Libia, merce di scambio di bande rivali e abbandonati da noi ai cimiteri marini. (Tommaso Di Francesco,http://ilmanifesto.info/pronti-a-combattere-a-chi/)
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Ennio Abate – MARZO 1821 – MARZO 2011
(qui)