di Cristiana Fischer
Archivi tag: Cristiana Fischer
Conflittti femministi
di Cristiana Fischer
“Ripensare l’uguaglianza in termini di interdipendenza” scrive Judih Butler in Feminist Post, 26 dicembre 2020 (all’origine su New Statesman, 22 settembre 2020), “capire come vivere in un mondo in cui siamo fondamentalmente dipendenti dagli altri, dalle istituzioni, dalla Terra, e renderci conto che questa vita dipende da un’organizzazione che sostenga le varie forme di vita. Se nessuno sfugge a questa interdipendenza, allora siamo uguali in un senso diverso.” Continua la lettura di Conflittti femministi
IL POEMA DI GIOVANNA D’ARCO di Christine De Pizan
di Cristiana Fischer
Christine presenta alla regina Isabella di Baviera il suo La città delle Dame:
Non so se veramente combattere con dio a fianco
come Ester Giuditta e Debora, donne di gran valore,
è volere la Pace
sconfiggendo i nemici di dio che è dalla nostra parte.
Così Christine de Pizan nel suo poema
per la pulzella di Orléans, capitano di armati
contro i nemici interni, i Borgognoni,
e quelli esterni, Enrico di Inghilterra
nella lunga guerra dei cent’anni.
La pace è interna e le male genti che hanno rovinato il regno
saranno sconfitti come cani morti:
pace e guerra di allora
pace dei dominanti e guerra contro
chi si ribella con un altro dio.
Per undici anni Christine ha taciuto
non scrive per il re, non interviene
come un generale, non tratteggia
i rapporti tra il popolo e i regnanti.
Poi vede Jeanne d’Arc e si risveglia. Continua la lettura di IL POEMA DI GIOVANNA D’ARCO di Christine De Pizan
L’energia nera divina
di Cristiana Fischer
ATEISMO creare il prossimo fantasie creando filiazioni divine simboliche e carnali come realtà trascendenti che giustificano nostra mortalità un paradiso a immagine e somiglianza come ci ha creati il dio inventato che non ci conosceva. Ce la sbrighiamo forse tra noi, senza parenti né padrini, noi soli in questa lingua di universo, materia intelligente cosciente del nulla del senso in cui proietti di velocità supersonica come meteore nel sistema solare sappiamo degli scontri cosmici in galassie che appena immaginiamo: come se immaginare l'infinito che ci appare ci avvicinasse al dio che lo contiene e nessuno saprà tranne io le foglie che mi avvolgono come piante umane che raccolgono tra le foglie a cappuccio della vita vegetale il nucleo il cuore come lo chiamiamo della vita individuale di noi quasi verdure fiorite della generazione accidentale e necessaria se pensiamo che non nasciamo dai cavoli quantunque assomigliamo. C'è un disegno o non c'è che ci spieghi la fame immensa di senso della storia umana, noi come procuratori del dominio del vero in scontri concilianti tra morti immortali e pensieri dissonanti: ora avanzo e distruggo, pace interna a caro prezzo non sposo e solamente lo sguardo ateo affiso non mi pentoContinua la lettura di L’energia nera divina
Un palco per Giò
di Cristiana Fischer
Crescono irresistibili. Come ogni primavera i rami hanno emesso nuovi spunti di verde tenero e quindi si allungano, le querce più vicine svettano per quindici metri sopra il tetto. La piattaforma di cemento si frattura in lunghe raggiere, seguendo il distendersi delle radici. Quando i venti volano sui boschi e precipitano sulla balza, i pini marittimi alti e rotondi resistono sul fittone e si aggrappano al terreno con i palchi orizzontali delle radici, ma i tronchi gemono. Continua la lettura di Un palco per Giò
Cucina
di Cristiana Fischer
Il nostro mangiare moderato a pranzo e cena (in intervalli merende e aperitivi) senza ingrassare ma con cibi magri sani e controllati, gusto certo e purificazione di sostanze. Quel nostro mangiare ci mantiene beati e nutriti a sufficienza – senza esagerare – in circostanze di lotta di classe non estrema, chi teme la fame qui da noi? Non c'è forse cibo per tutti? La moderazione come strategia di accoglimento e integrazione non vogliamo respingere ma accogliere in salute senza esagerare quelli che arrivano e si vogliono integrare. Basta non pretendano abbuffarsi di una ricchezza che amministriamo responsabilmente senza accrescere di peso e grasso i dominati, in nome di salute spiritualcorporale.Continua la lettura di Cucina
Cucina
di Cristiana Fischer
liberare i residui dai dentiContinua la lettura di Cucina
con le cure necessarie e contemporaneamente
dal culo i metabolici residui
alimentari per il corpo
astrale e neutro da mantenere pronto
e trasparente alla resurrezione
in un corpo ascendente che si pente
della sua crassa nutrizione
della sua gioia a sopravvivere e mangiare
e consumare altri viventi
siamo legati alla ruota infinita
dei viventi universali
così universali sono i nostri pensieri
della filosofia
L’archivista
di Cristiana Fischer
Il personal computer (da ora: pc) è un archivio, una rete di corridoi uniformi, con alti scaffali alle pareti. In quelli più distanti nella memoria sui palchi superiori cartelle gialle di contenuti accessibili, con titoli che si ripetono nel tempo: letteratura (in cui vecchi ebook di poesia e romanzi, le opere minori di Dante, manuali di fonologia e di metrica, analisi di figure retoriche); salute (raccoglie esami, dimissioni post-ricovero, prescrizioni e cure); conti (mese per mese le entrate e le uscite: lontani viaggi, molitura delle olive, nuova auto, bollette); cucina, cioè particolari ricette; filosofia (personaggi presenti e passati e i loro agganci a pensieri propri e a questioni per dir così eterne). E altre: politica, scienze, riviste, Marx, etc…
Invece il bene accumulato dei ricordi procede a lampi di verità, tornano volti e risate, domande e gesti di affetto.
Scrive Franco Nova: Continua la lettura di L’archivista
Tre movimenti
di Cristiana Fischer
1. PANTEISMO Quanto andiamo lontano? come Achille e la tartaruga e il suono dalla sorgentee lo specchio dall'immagine e il punto dall'unico infinito si stacca e riappare nella sua unità.Continua la lettura di Tre movimenti
Due poesie
di Cristiana Fischer
1 IL POSSIBILE La coda riafferrare del pensiero che sfugge tra il cibo da approntare per altre soddisfazioni: così troppo poche parole in ritmo e in rima che mi sorgono spontanee non le fermo tra le pulizie e i fornelli e soprattutto i pensieri chiari della situazione mi spiegano il perché di poche voci femminili e che l'intrico di vita e di sapere spesso manca di parole. Qualcosa significa sulla poesia proiettata all'esterno come se - sempre il "come se" fosse reale e non possibile ideale - fosse quindi l'unico mondo reale tra i possibili incarnati, tra i vivi compatibili e mai arresi agli invisibili. 2. Non ce la faccio l'emozione non si incontra con il sentimento contrario: allontanare il coinvolgimento sentimentale con il possibile umano come me riconoscibile eppure nemico. Per attingere l'umana sopravvivenza fuori da una unica certezza misurabile così pensiamo noi occidentali: una sola Terra appena ricca per vecchi padroni. L'orizzonte è questo, che non ci mantiene, noi proiettati a un infinito cieco senza morte un vero problema: dove va l'umano che della morte ha fatto la nostra infinità? Prendere la morte in terra in realtà eppure proiettarla nei nostri paradisi richiede creazione divina in campi elisi come se morire fosse solo un passaggio.