di Rita Simonitto
Sono stata molto sollecitata dal post di Mannacio “L’innocenza del tempo” (qui) – e ci ho riflettuto a lungo anche perché di stimoli ne dava parecchi – ma anche dalla osservazione di Mayoor (nello stesso post): *Il tempo non sarebbe dato da quanto impiego per muovermi da A a B ma da quel che accade durante il tragitto. Ne consegue che Cronos è l’azione umana e concreta dell’esperire*.
Il che farebbe pensare che accanto all’esistenza di un tempo ‘quantitativo’ – basato sulle infinite segmentazioni per cui Achille non può mai raggiungere la tartaruga – ci sia ad un tempo ‘qualitativo’, quello delle relazioni, a fronte del quale viene invece perseguito l’incontro, il momento opportuno nel quale si incrociano gli eventi. Continua la lettura di Le forme del tempo nella poesia