di Daniele Barni
“Col culo bisogna lavorare per fare i soldi, non col cervello o colle mani. Altroché.”
“Il solito volgare.”
“E che! C’ho ragione io, eccome. Guarda, guarda lì se non c’ho ragione io!” Continua la lettura di Un lavoro insolito
di Daniele Barni
“Col culo bisogna lavorare per fare i soldi, non col cervello o colle mani. Altroché.”
“Il solito volgare.”
“E che! C’ho ragione io, eccome. Guarda, guarda lì se non c’ho ragione io!” Continua la lettura di Un lavoro insolito
di Gianmario Lucini & Erminia Passannanti
Questo poema del 2004, scritto a due mani, già pubblicato su “absolute poetry” e “anafabetiere” ma non più reperibile su questi siti, tocca il tema attualissimo del populismo (concetto, come si sa, fin troppo generico) impersonato in quegli anni da Berlusconi. Con indignazione che non evita toni plebei e disperati in Lucini. Con sarcasmo che ancor attinge a termini nobilmente letterari in Passannanti. Lo pubblico come ulteriore omaggio a Gianmario Lucini oltre che come esempio di collaborazione possibile sui temi di “poesia civile”. [E. A.]
di Arnaldo Éderle
Cap.I
Un torrente di caldo scendeva dall’alto
e saliva dalla sabbia del deserto
di Uség. Continua la lettura di Il Deserto di Uség (1)
di Augusto Vegezzi
Dal romanzo pubblicato in ebook, editore lulu.com, in cartaceo a questo indirizzo http://tinyurl.com/qcqnzsd, col titolo “Quella rossa primavera 1943-1945″.
“Gli elementi erano così composti in lui, che la natura potrebbe levarsi e proclamare a tutto il mondo: “Questo era un uomo!” (William Shakespeare)
Sandrino non si vedeva da un po’ di tempo, sempre più impegnato nella sua fabbrica e preoccupato dalle minacce del capitano Hermann Berg, il controllore tedesco. La produzione aveva subito un forte calo a causa di rotture di pezzi, cadute di corrente, carenza di forniture, diserzioni di operai. Il capitano condusse un’inchiesta ma l ’impegno di Sandrino risultò ineccepibile. Continua la lettura di Morte di un uomo