di Roberto Bugliani
Questo è il terzo racconto della raccolta “Un’occhiata fuori” di Roberto Bugliani [E. A]
Non ricordo più la ragione che m’aveva spinto in mezzo a quel corteo a unire la mia voce impulcinata ai timbri possenti e tosti delle altre che sgolavano “Vietnam rosso” facendo infuriare a bella posta i militanti del Pci – che a “rosso” preferivano il liberale “libero”, come il mercato provvide in seguito a dimostrare. E ancora “Operai, studenti, uniti nella lotta”, che sanciva l’ideale di classe d’un binomio invero senza tanto costrutto, che la storia non ci mise molto a rottamare, o il must “Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi”, che di mesi invece ne passarono un fottio tanto che si dovette aspettare l’esaurimento naturale del ciclo storico che originò il connubio prima di dire “quattro!” e con le pive nel sacco. Ma a tutt’oggi rammento
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