Archivi tag: Edoardo Sanguineti

Riflessioni sulle “poeterie” (2)

Tabea Nineo, Raggomitolato, 1978

Riordinadiario

di Ennio Abate

1978. In Italia anno angoscioso e di resa dei conti. Per me fu quello del “raggomitolamento” e della  scelta di Fortini come «maestro a distanza» (Cfr.  Due lettere). Primo passo: «Questione di frontiera»  mi aiutò a capire nodi rimasti in latenza durante la mia militanza in Avanguardia Operaia: dissenso e autorità; socialismo reale e maoismo; operaismo e totalità sociale; PCI e intellettuali tradizionali o di massa; letteratura e politica.  Secondo passo: «I poeti del Novecento» (Laterza 1977) e «Saggi Italiani» (nella prima edizione De Donato, 1974)  mi riaccostarono a letteratura e poesia italiana. Con timori. Non diventavo un  pentito. Non  cancellavo la politica per un ritorno alla letteratura, che nei discorsi di quegli anni sapeva troppo di ritorno all’ordine. Ma  era chiaro che entravo, con tanti altri del ’68, dentro una crisi lunga (poi lunghissima) da epigoni.

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Note su De Felice, Margherita Sarfatti e Maddalena Santoro

 

Margherita Sarfatti

Maddalena Santoro

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Ad Attilio Mangano – e al suo “Senso della possibilità”, in memoria

  di  Federico La Sala  

Pubblico, scusandomi per il notevole ritardo, queste note di Federico La Sala, che mi erano state consegnate e dovevano essere pubblicate insieme ai video della serata di commemorazione del 2 maggio per il primo anniversario della morte di Attilio Mangano (qui). [E. A.]

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Gli strumenti della poesia. (Lezione 1)

lezioni sulla poesia

di Ennio Abate

Invitato da L’isola che non c’è, un’associazione culturale  che opera a Saronno, sto tenendo tre incontri sulla poesia rivolti ad un vivace gruppo locale di “cultori della materia”. Pubblico  qui sul blog a  puntate le varie introduzioni alla discussione.  [E.A.]

Vi anticipo subito  che nelle mie intenzioni questi incontri dovrebbero servire a ripensare la poesia in maniera critica, a vederla come problema aperto e  e non come  un valore indiscutibile o da riverire. In secondo luogo vorrei mettervi in guardia dal pensare agli strumenti della poesia – in primis quelli tecnici che si sono accumulati in secoli di esperienze e di studi e in vari paesi del mondo – in modo neutro e classificatorio. Non bisogna illudersi: sbaglia chi volesse accostarsi alla  poesia  in fretta o pensasse che la conoscenza della metrica, delle figure retoriche o delle funzioni del linguaggio sia una buona scorciatoia per entrare più facilmente in un territorio che è sfuggente, mutevole , ricco di sorprese e di trappole. Tanto più che una risposta definitiva o del tutto convincente alla domanda – ineludibile ma irrisolta – su cosa sia la poesia non esiste. Continua la lettura di Gli strumenti della poesia. (Lezione 1)