Archivi tag: Ennio Abate

Le contorsioni di Chiero (3)

di Ennio Abate

Avvertito dalla signorina Dag, ricomparve ronn’Enze To – il prete che aveva giudicato i ragazzi di San Domenico degni di vincere o gagliadette. Adesso era il direttore spirituale del campo estivo ad Acerno. Un giorno, venuto a Salerno per certi suoi impegni diocesani, salì a piedi fino alla casa in Via Sichelgaita per convincere Mìneche e Nannìne a mandare Chiero a quel  campeggio. Appena lo vide dal balcone, il ragazzo – sorpreso e felice – scese di corsa le scale e in strada gli saltò tra le braccia. Proprio come faceva con Nannìne (ma mai cu Mìneche!). Affacciate al balcone, le signorine Bonomo guardarono la scena incuriosite e pettegole. Continua la lettura di Le contorsioni di Chiero (3)

Le contorsioni di Chiero (2)

di Ennio Abate 

Gli anni seguiti alla settimana in seminario – dieci  circa! – furono per Chiero di contorsioni. Sempre nel minestrone della vocazzione  – cattolica, salernitana, parrocchiale, scolastica – stava. E là dentro si contorceva.
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Tre incontri con Giampiero Neri

Riordinadiario 2000

di Ennio Abate

Se n’è andato anche Giampiero Neri. Con Danilo Montaldi, Franco Fortini, Giancarlo Majorino, Renato Solmi e Michele Ranchetti – diversissimi tra loro, distanti o addirittura contrapposti per orientamenti poetici, politici e culturali – anche lui  ha rappresentato  per me una figura della generazione dei possibili padri. Da interrogare dal vivo e mediante la lettura delle loro opere. Da comprendere ma anche da mettere in discussione. Al di là delle automitologie personali o dei loro cortigiani, seguaci e  amici più intimi. L’ho fatto per quanto mi è stato possibile. Oggi  ricordo Neri pubblicando i miei appunti di diario sui tre incontri che ebbi con lui prima della purtroppo infelice ed equivoca nostra comune esperienza nella rivista Il Monte Analogo (qui). Ciao Giampiero. Continua la lettura di Tre incontri con Giampiero Neri

Le contorsioni di Chiero (1)

Tabea Nineo, Gioie dell’educazione cattolica, 1977

Narratorio. Da “A vocazzione”

Dopo ronn’Enze Qu  – legnoso e sbrigativo – Chiero  aveva conosciuto nel 1949 ronn’Enze  To, un prete dinamico e simpatico. Era l’assistente diocesano dell’Azione Cattolica. Viveva in un paese di provincia e nella parrocchia di San Domenico capitò la prima volta per fare gli esami di catechismo.
I ragazzi avevano risposto benissimo a tutte le domande. Ronn’Enze To aveva lodato molto loro e la signorina Dag che li aveva preparati. E dopo qualche mese vennero a sapere che avevano vinto o gagliardette. Soddisfazione per il premio e piccola cerimonia  nella saletta delle adunanze per festeggiare. Spinto dalla signorina Dag, Chiero scrisse e lesse emozionato un discorsino davanti agli altri ragazzi e ai genitori. Poi una foto tutti assiepati attorno a questo gagliardette. Continua la lettura di Le contorsioni di Chiero (1)

Non bastano gli ultimi mohicani nella scuola

di Ennio Abate

L‘affetto e la grandissima stima che ho per Romano Luperini non mi impediscono ancora oggi – in tempi politicamente  così bui –  di esprimere  un mio fraterno dissenso (o almeno la mia perplessità) per la sua – purtroppo insufficiente  presa posizione [Vedi APPENDICE). I buoi sono già scappati dalla stalla (della scuola italiana) e il pensiero critico è stato espulso non solo dall’università ma dalla società italiana. Non basta la lodevole resistenza da ultimi mohicani nella scuola.
È una critica che espressi (vanamente in verità e non per colpa sua) in una lettera che gli scrissi nel lontano aprile 1998 dopo aver letto il suo  “Il professore come intellettuale “. Continua la lettura di Non bastano gli ultimi mohicani nella scuola

A signora Perzane e a fine ra scola medie


Narratorio. Da “A vocazzione”

di Ennio Abate

Dopo il fallimento del suo ingresso in seminario [qui], Chiero era rientrato in parrocchia e aveva continuato la scuola media. Non poteva fare altro. Vennero però anni d’incertezza. Adesso la vocazzione non era come prima  un desiderio confuso e sognante ma abbastanza potente ancora da mettere alla prova.  La prova c’era stata ed era fallita. Nessuno però si sentiva di dirglielo né lui  era capace di dirselo.
La vocazzione divenne il suo dilemma e un mezzo segreto. Forse s’era smorzata ma – chissà – sarebbe potuta  tornare. Un po’ se lo teneva per sé e un po’ tentava di confidarlo. Ma a chi? O a Nannìne. O alla signorina Dag. O all’amico Flod, che pareva avesse lo stesso problema.  E che consiglio potevano dargli? Di solito finivano per concludere concilianti: più avanti si vedrà, studia e stai con noi. E quando, finita la scuola media, dovette scegliere a che tipo di scuola superiore iscriversi, l’incertezza  si ripresentò. Tanto che Chiero e Nannìne andarono a chiedere consiglio anche alla professoressa Perzane. Continua la lettura di A signora Perzane e a fine ra scola medie

Recupero di due ricordi di Franco Pisano

a cura di Ennio Abate

Il caso.  Una nuova amica di FB  ha  pubblicato sulla sua pagina una mia  poesia, che avevo dimenticato. La scrissi in occasione della morte di Franco Pisano sul vecchio blog Moltinpoesia (qui). Controllando l’assenza sull’attuale sito di Poliscritture  anche del ricordo  di Pisano scritto da Roberto Bugliani il 23 gennaio 2013,  ripubblico entrambi i testi. Per onorare ancora la figura di un militante dei nostri tragici anni ’70. [E. A.] Continua la lettura di Recupero di due ricordi di Franco Pisano

Al posto della “vocazzione”

 Tabea Nineo, R dormiente, disegno 1978

Riordinadiario 28 aprile 1978/2002/2023

 di Ennio Abate

Da giovane l’ho desiderato. Ma i miei pochi tentativi di lavorare professionalmente come scrittore o come artista sono sempre falliti.  E ho accettato senza troppi drammi di fare altri lavori (impiegato, operaio notturnista alla SIP, insegnante) per mantenermi e mantenere la famiglia che mi ero fatto, continuando però sempre – sia pur da isolato –   sia a  scrivere (soprattutto) e, più episodicamente, a disegnare o dipingere. Continua la lettura di Al posto della “vocazzione”