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Su CLASSE E PARTITO di Alessandro Visalli

Una nota sulla presentazione del libro a Milano

di Ennio Abate

Giovedì 11 ottobre 2023. Alla presentazione del libro di Alessandro Visalli, astratto “amico su FB” ora conosciuto di persona al Ferrobedò, «uno spazio culturale polivalente nel pieno centro di Milano» scoperto in questa occasione. Qui in breve le impressioni che ho avuto dalla serata; e che correggerò o confermerò con più argomenti dopo la lettura completa del libro:

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…state rinunciando ad un atteggiamento più rigoroso di ricerca…

di Ennio Abate

Pubblico il commento appena lasciato sulla pagina FB di Lanfranco Caminiti a proposito del “documento sulla guerra in corso e le sorti dell’Europa”. Ho aggiunto in Appendice i riferimenti necessari per intendere la questione.  Continua la lettura di …state rinunciando ad un atteggiamento più rigoroso di ricerca…

“Se tu vorrai sapere…”

 TESTIMONIANZE PER FRANCO FORTINI  dicembre 1996 COLOGNO MONZESE

Ieri ho messo in ordine nel mio PC la cartella ‘Nei dintorni di Franco Fortini’ datando in ordine cronologico  appunti e interventi che ho accumulato dal 1978 ad oggi.  Li rileggerò e ripenserò  alle ragioni più o meno consapevoli di questa mia lunga  fedeltà alla  sua  figura e alla sua opera, malgrado il mutamento che hanno subìto nella percezione pubblica in questo lungo tempo trascorso dalla sua morte nel 1994. Per ora ripubblico  il contenuto di  un libretto cartaceo di 73 pagine oggi introvabile. Lo costruii assieme ad amici dell’Associazione Culturale Ipsilon di Cologno Monzese e riuscimmo a pubblicarlo nel 1996. Può essere scaricato e spulciato con calma usando il pulsante ‘Dowload  PDF’ ( a destra in alto). [E. A.] Continua la lettura di “Se tu vorrai sapere…”

La polis che non c’è

Appunti per ripensare il discorso politico su Cologno

di Ennio Abate

Pubblico i 17 appunti con note già comparsi su POLISCRITTURE COLOGNOM da agosto ad oggi. Le immagini riprendono luoghi della città da me fotografati negli anni scorsi. [E. A.]

1. Diciamo spesso di voler partire dalla realtà di Cologno. Ma qual è la sua realtà? La recente uccisione della giovane Sofia Castelli (ma prima – e già dimenticato – c’è stata quella di Maria Begoña Gancedo) è una riprova che non la conosciamo davvero e a sufficienza. Nelle sue pieghe più profonde la vita sociale di Cologno (e in particolare la condizione dei giovani) resta, malgrado le buone intenzioni, un fatto abbastanza oscuro per chi fa politica.

2. Meglio non illudersi o illudere gli altri. E’ bene sapere che anche le analisi più scientifiche della Cologno reale da parte dei cittadini o degli amministratori – sempre auspicabili e necessarie – possono aiutare a risolvere (ma mai in automatico) i problemi (o una parte di essi) che ci assillano. E tali analisi saranno sempre mescolate, condizionate e spesso travisate dalle immagini di Cologno prodotte dalle storie e dalle memorie (personali e collettive), dalle diversità economiche, professionali, culturali che a volte ci uniscono e a volte ci contrappongono.

3. Quali sarebbero queste immagini di Cologno? Da quando (1964) vi abito ho sentito parlare di Cologno: come paese, città dormitorio (o d’immigrazione), periferia (rispetto alla metropoli Milano) e – più recentemente suggestionati forse dalla presenza di Mediaset del fu Signor B.) – di città della comunicazione (o di servizi). [ii]

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Gianni Turchetta su “Salernitudine”

Ennio Abate, Salernitudine, Ripostes, 2003

di Gianni Turchetta

Nel lontano 14 maggio 2004, alla libreria Odradek di Milano, ebbi la fortuna di avere Gianni Turchetta come presentatore della mia prima  “poeteria” pubblicata: Salernitudine, Ripostes 2003. Da me conservati e oggi  gentilmente riletti e appena ritoccati dall’autore, ripropongo i preziosi appunti sugli aspetti linguistici e sui temi di quel libretto che egli sviluppò poi a voce. Rammaricandomi un po’ per non aver registrato la serata. [E. A.]

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Su “La ministeriale” di Mariella De Santis Robbins

Barbara Gabotto e Giacomo Guidetti: disegno a pag.73

di Ennio Abate

1.
Parto dalla trama de «LA MINISTERIALE. Intervista impossibile a un’onorata scrivania di potere», un libretto di 74 pagine  dell’amica Mariella De Santis Robbins. Continua la lettura di Su “La ministeriale” di Mariella De Santis Robbins

Il nodo storico degli anni Settanta


Su IL SECOLO BREVE DI TONI NEGRI di Roberto Ciccarelli

di Ennio Abate

Stralcio  dall’intervista:
L’arresto avvenuto il 7 aprile 1979, primo momento della repressione del movimento dell’autonomia operaia, è stato uno spartiacque. Per ragioni diverse, a mio avviso, lo è stato anche per la storia del «manifesto» grazie a una vibrante campagna garantista durata anni, un caso giornalistico unico condotto con i militanti dei movimenti, un gruppo di coraggiosi intellettuali, il partito radicale. Otto anni dopo, il 9 giugno 1987, quando fu demolito il castello di accuse cangianti, e infondate, Rossana Rossanda scrisse che fu una «tardiva, parziale riparazione di molto irreparabile». Cosa significa oggi per te tutto questo?
È stato innanzitutto il segno di un’amicizia mai smentita. Rossana per noi è stata una persona di una generosità incredibile. Anche se, a un certo punto, si è fermata anche lei: non riusciva a imputare al Pci quello che il Pci era diventato.

 

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