di Franco Nova
La laida mietitrice arrota la falce lunare. Con quella crea terrore, non in me che la odio. Troppa ormai la vita che senza avvertirti t’ha voltato le spalle e offre la testa alla falce, la cui luce è ora rossa. M’allontano dalla serva, sdegnato del tradimento. Pochi sembrano saperlo: la vita ha più innesti e alcuni sputano veleno sull’infame quand’essa acumina la sua falce. Resistono gli impavidi e chi sa quanto dureranno, ma la resa non sarà mai vergognosa per viltà.