di Giorgio Mannacio
Cosa c’è in una rosa? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo. (W. Shakespeare, Romeo e Giulietta Atto II, scena II)Continua la lettura di Dal vocabolario alla politica
di Giorgio Mannacio
Cosa c’è in una rosa? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo. (W. Shakespeare, Romeo e Giulietta Atto II, scena II)Continua la lettura di Dal vocabolario alla politica
a cura di Ennio Abate
Pubblico questo scambio su Facebook tra me e Gianfranco La Grassa perché mi pare un buon esempio di come una tradizione di sinistra anche critica, come quella di Pasolini, possa essere usata – per delusione, per disperazione, per volontà di oltranza astratta, per eccesso di realismo politico – non tanto contro la sinistra e a favore della destra ma contro ogni ipotesi (oggi purtroppo cancellata dal dibattito intellettuale e resa quasi impensabile) di spezzare il gioco tra dominatori comunque simili (“tirapiedi” di tipo A o di tipo B). Questa ovviamente è la mia opinione che sottopongo alla discussione. [E. A.]
Continua la lettura di Pasolini, l’antifascismo, Casal Bruciato, tirapiedi al 100% o all’80%di Giulio Toffoli ed Ennio Abate
Oggi le idee che circolano sul che fare in politica sono dappertutto confuse. Sia in basso che in alto. Sia tra il popolo che tra le élites. E mi riferisco a quanto è successo ieri nel governo e nel parlamento inglese e a quello che potrà succedere nelle prossime settimane alle europee. Chiariamo che in questo botta e risposta tra me e Toffoli non si confrontano un simpatizzante del PD e uno del governo. Ma due scontentezze, purtroppo. I loro punti di attrito (sui” neofascismi” o i “populismi” o il ritardo nell’uso delle «buone rovine» di Marx, ad es.) sono drammatici, ma abbiamo concordato di renderle pubbliche nella speranza di poter trovare in un dibattito più ampio qualche punto fermo su cui collaborare con più convinzione. [E.A.]
di Giorgio Mannacio
1.
M’intrometto, prendendo spunto dal “ poema “ a due mani Lucini – Passannanti (qui) ma anche dalla poesia di Sagredo (qui) per osservare che di ben altra attualità e valenza è l’esame della situazione politica italiana. Vero laboratorio (in negativo ) su concetti fondanti della politica.
Quale che sia il giudizio di merito sull’attuale Governo – il mio è totalmente negativo – mi sembra più importante cercare di enucleare nelle caratteristiche di esso e nel suo modo di occuparsi della cosa pubblica alcuni tratti significativi per una discussione di tipo generale. Continua la lettura di Laboratorio italiano
di Gianmario Lucini & Erminia Passannanti
Questo poema del 2004, scritto a due mani, già pubblicato su “absolute poetry” e “anafabetiere” ma non più reperibile su questi siti, tocca il tema attualissimo del populismo (concetto, come si sa, fin troppo generico) impersonato in quegli anni da Berlusconi. Con indignazione che non evita toni plebei e disperati in Lucini. Con sarcasmo che ancor attinge a termini nobilmente letterari in Passannanti. Lo pubblico come ulteriore omaggio a Gianmario Lucini oltre che come esempio di collaborazione possibile sui temi di “poesia civile”. [E. A.]
di Alessandro Scuro
Nel 1928, nel breve testo intitolato «La conquista dell’ubiquità», Paul Valéry scriveva: «Da vent’anni a questa parte né la materia, né lo spazio, né il tempo sono più ciò che da sempre erano». L’autore francese si riferiva alle profonde trasformazioni che uno sviluppo tecnico senza precedenti aveva indotto nei decenni precedenti, a partire dal principio del secolo, e a quelle imminenti, che ulteriori avanzamenti avrebbero provocato di lì a poco. A stimolare Continua la lettura di Di tutta l’erba un fascio
Bella la via imboccata da Giorgio Mannacio: partire dai segni che la storia imprime nella memoria dei singoli e poi connetterli all’oggi, ai pensieri o ai dubbi che ci travagliano su quello stesso passato/presente/futuro. Per incoraggiare altre riflessioni simili in Appendice aggiungo gli appunti di lettura tratti dal magnifico libro di Claudio Pavone, «Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza», che ho finora pubblicato in “Poliscritture su Facebook” in coincidenza con le polemiche (non solo locali) che ogni volta la celebrazione del 25 aprile suscita. L’intento è collegare memoria e storia, sentimenti e ragionamenti dei singoli a sentimenti e ragionamenti in nome del *noi* possibile. [E. A.]
di Giorgio Mannacio
1.
A chi leggerà questo scritto raccomando vivamente di saperne definire i modestissimi limiti individuando in esso ciò che può servire e ciò che non può o non deve servire. Continua la lettura di Il 25 aprile nella mia memoria
di Angelo Australi
Alcuni anni fa mi è capitato di andare per lavoro a Padova con il responsabile dell’Ufficio Ambiente del Comune di Fiesole. Si chiama Mario. Mario Cantini. Geometra Mario Cantini. Continua la lettura di Il paesaggio reinventato
10 febbraio, Giorno del ricordo. E ricordati di questo e ricordati di quello, ma «senza conoscere la catena di eventi che scatenò reazioni di tal genere, non è possibile dare una chiave di interpretazione corretta a quegli avvenimenti e il Giorno del ricordo, anziché essere un’occasione di riflessione storica, rimarrà esclusivamente uno strumento politico» (Piero Purini). Ascoltate gli storici prima di parlare. Del resto anche se avete una malattia (e l’ignoranza o la dimenticanza metaforicamente un po’ lo sono) vi rivolgete al medico o al primo che passa per strada? In questo post, come faccio di solito su POLISCRITTURE FB, ho selezionato gli stralci per me più significativi di un lavoro encomiabile per la serietà con cui tratta la questione delle foibe. E’ apparso l’anno scorso ( qui. [E. A.]
su “Internazionale” e che potete leggere per interoDialogando con il Tonto (14)
di Giulio Toffoli
L’Ur- Fascismo al Tonto è andato proprio di traverso e, malgrado il caldo ormai d’agosto, passa al contrattacco. La discussione aperta dal suo precedente articolo (qui) può ben proseguire ( ma non obbligatoriamente) dal riepilogo che ne fa in questo post. [E. A.]
Lo vedo arrivare verso di me, gesticola vistosamente, sembra fin invasato. Sono i primi giorni di agosto e più che di caldo si deve parlare di una vera e propria canicola. Mi sono seduto al solito bar Repubblica in piazza Vittoria, una bella crasi storica della storia di questo paese nel XX secolo. Continua la lettura di Dalle tentazioni di Fiano al Fascismo “eterno”