di Pasquale Mastrantoni
Bagliori accecanti sui bastioni della città, solo esistenti nei miei occhi a difesa della mia anima assalita dai predoni. Vogliono rapire la bruna Dionisia pur essa mia fantasia per difendere quel miscuglio di teneri sentimenti aggrediti dalla cruda vita del reale. Eppure è per un momento esistita questa fanciulla col sorriso di fata, ma credo rivolto a maschio rovente che le recitava una poesia dai versi sciolti da ogni forma di pudore. Sentivo la poesia cantata da costui, ma cresceva la bellezza della fanciulla con invisibili baci dalle labbra a schiudere in me la porta della gioia. Finirà presto questa sensazione d’avere accesso alla casa nel bosco ormai circondata da quei bagliori. Ho capito allora: la sete d’amore s’è fatta travolgente e mai più sarà spenta dal veleno d’un risveglio, che l’animo mio non cercherà nel mondo reale così squallido. Quella città è in fondo un Paradiso, i bastioni costruiti dal mio amore