UNA LETTURA PROBABILE
di Pasquale Balestriere
Avverto che questo nitido saggio su uno scrittore antico più che famoso viene pubblicato in forma semplificata per andare incontro ai lettori di Poliscritture che non hanno studiato il latino. In accordo con Pasquale Balestriere, ho fatto qualche taglio ed eliminato nel testo i versi in latino e tutte le note che rimandavano ai componimenti citati. La versione originale si legge nel volume “ASSAGGI CRITICI” (Genesi Editrice), che contiene anche altri saggi su: Dino Campana, Giorgio Bárberi Squarotti, Paolo Ruffilli, Pasquale Festa Campanile, Maria Ebe Argenti, Carla Baroni, Franco Campegiani, Giannicola Ceccarossi, Umberto Cerio, Nazario Pardini, Gianni Rescigno, Serena Siniscalco, Antonio Spagnuolo e Umberto Vicaretti”. [E. A.]
L’uomo e lo scrittore
Esistono scrittori nella storia della letteratura di tutti i
tempi del cui riconosciuto magistero l’umanità mai potrà privarsi senza
pericolose involuzioni. Essi hanno da insegnare qualcosa all’uomo di qualsiasi
epoca storica.
Per
dirla con S. Battaglia , «il concetto di scrittore classico risale alla stessa
antichità, in quanto designava l’autore che si leggeva nella scuola, nella
classe corrispondente. E pertanto acquistava valore distintivo ed esemplare».
Uno di questi scrittori, e certamente non il
minore, è Quinto Orazio Flacco.
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