di Daniele Barni
Era il 23 maggio 1992, l’ora del pomeriggio in cui la fame comincia a sfottere lo stomaco. Asserragliato nella cucina al di qua di trincee di libri, mi attrezzavo da buon secchioncello a fronteggiare la maturità, già minacciosa. Alla mia Nordmende color tristezza, alta sulla scaffalatura, si affacciavano personaggi diversi a farmi compagnia. Ammutoliti dal telecomando, li lasciavo ai loro mimi. Continua la lettura di La strage di Capaci