Archivi tag: Franco Fortini

Riordinadiario 17-18 dicembre 1983

 Rileggendo «Questioni di frontiera» (1977) di Fortini. Appunti.

 

di Ennio Abate

Fortini critica il concetto di proletariato di Pasolini, degli operaisti, del PCI in nome di un proletariato terzomondista, che l’intellettuale può/deve   pensare da esterno. Continua la lettura di Riordinadiario 17-18 dicembre 1983

Fachinelli e/o Fortini? (2)

Per un libro da scrivere

di Ennio Abate

Seconda parte

FRANCO FORTINI,  IL DISSENSO E L'AUTORITA'
(QUADERNI PIACENTINI N. 34 - MAGGIO 1968

Dicevo nella conclusione della Prima parte: «Tutte queste perplessità si rafforzarono dopo la lettura della  replica di Fortini a Fachinelli».
Sul numero successivo dei Quaderni Piacentini – il 34 del maggio ’68 –  nel saggio «Il dissenso e l’autorità» di Franco Fortini trovai, infatti, un immediato contrappunto al discorso psicanalitico del saggio di Fachinelli.
Qui si suonava un’altra musica, dissonante rispetto a quella utopistica e suadente-ambivalente di Fachinelli. Ho pensato  più tardi che, leggere Fortini dopo Fachinelli, fu come passare  dal tiepido-bollente dell’occupazione della Statale di Milano a una doccia fredda in una stanza appartata e in ombra. Vediamo perché. Continua la lettura di Fachinelli e/o Fortini? (2)

Ripensare Cologno Monzese nel 2022 (3)

di Ennio Abate

Vorrei, ma non so se ci riuscirò, stampare una Antologia dei numeri della rivista «Laboratorio Samizdat». Per ora, a riprova del lavoro fatto, tra 1986 e 1990, con un bel gruppo di persone di Cologno Monzese ma anche di Milano (e di altre città), pubblico le copertine della rivista e un Indice veloce degli articoli e delle rubriche.

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Dieci anni di IPSILON


Peripezie  di un’associazione culturale a Cologno Monzese

di Ennio Abate


Lavorando al mio Riordinadiario,  ritorno sulle «peripezie di Ipsilon». Ne avevo scritto a caldo già nel 1999 in Samizdat Colognom n. 2 (“foglio semiclandestino per l’esodo”) e poi nel 2009 (qui ). Ad ogni rilettura mi rifaccio le stesse domande: perché  ci dividemmo? era inevitabile? cosa non capii io o non capirono gli altri le altre (qui sopra nella foto)?
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Riordinadiario 1997 (5)

di Ennio Abate

11 novembre

Crisi con  gli  amici  di Ipsilon Fatico a sbrogliare i miei umori viscerali da quelli più politici.  Invidia o difficoltà di affrontare le nostre reali differenze politiche?  Io parlo di una piega “salottiera” di Ipsilon ma in fondo a dividerci è l’atteggiamento verso l’attuale centro sinistra locale. Poi ci saranno anche risentimenti  e delusioni più personali per piccoli sgarbi o  disattenzioni o diffidenze nei miei confronti. Mentre io gli faccio spazio nelle iniziative a cui vengo chiamato a collaborare, essi non fanno lo stesso con me e mantengono ( o sono costretti a mantenere?) separate altre loro attività  da questa di Ipsilon, che facciamo insieme. Oscillo  tra confronto,  mediazione e  voglia di staccarmi per riprendere  più apertamente la mia funzione di dissidente samizdat. Continua la lettura di Riordinadiario 1997 (5)

Anni ’70: memorie non condivise degli sconfitti

a cura di Ennio Abate

Stamattina su FB sopra  questa foto del commissario Luigi Calabresi, ucciso il 17 maggio 1972  a Milano  vicino alla sua abitazione, mentre si avviava alla sua auto per andare in ufficio, ho letto la riflessione di Lanfranco Caminiti:

alzi la mano - chi, tra i militanti rivoluzionari della mia generazione, non abbia considerato un atto di giustizia l'assassinio del commissario calabresi, cinquant'anni fa. non è una chiamata in correità, la mia - un atto di onestà, direi. poi, possiamo dire, oggi, che quella fu "la madre di tutte le battaglie", che eravamo accecati di ideologia, che ci stavamo infilando con tutte le scarpe in un tunnel lungo e buio da cui non saremmo più usciti, che eravamo folli e sanguinari, che stavamo diventando o saremmo diventati uguali e peggiori dei nostri carnefici - sì, carnefici, se ricordiamo la strategia della tensione. e che, vivaddio, abbiamo perso. ma quel giorno - alzi la mano, chi non lo considerò un atto di giustizia

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Vecchi e nuovi lettori di Fortini


Nei dintorni di F. F.

di Ennio Abate
Stasera ho partecipato alla presentazione alla Biblioteca Chiesa Rossa di Milano del documentario su Franco Fortini girato e diretto da
Lorenzo Pallini. Ho potuto salutare Maurizio Gusso e Paolo Massari e vari ex studenti di Fortini. Ma nel mentre seguivo le immagini, riascoltavo la voce solida di Fortini e quelle di un certo numero di studiosi intervistati che commentavano la sua opera o leggevano una sua poesia, non ho fatto che pensare con un certo scoramento, più che a Fortini, al mondo attorno a noi che è drammaticamente cambiato e anzi rinnova le sue guerre. E tornandomene a casa, riflettevo ancora sulle resistenze che ho incontrato – da decenni ormai e persino in Poliscritture – ogni volta che ho proposto una mia riflessione sul sapere di poeta e di comunista di Fortini. Una cerchia limitata di intellettuali fanno quello che lui chiamava *riuso*. Della sua figura. Di questa o quella sua opera. A volte è un *riuso* accademicamente serio ma circoscritto alle nicchie e alle carriere universitarie. Gli altri o lo ignorano occupandosi di altro. O continuano a detestarlo come quand’era in vita. O si sono azzittiti. O, confusi, si schierano chi con Biden e chi con Putin. Davvero, dunque, sono pochi oggi quelli che hanno l’esigenza di sapere di più di Fortini. E me lo dico per essere chiaro con me stesso. Perciò, vecchio, mi sento di continuare a fare quello che sto facendo: una lettura in solitaria, persino “intima” (e quasi interiore). Cerco di capire, chiuso un suo libro, un saggio, una poesia, un vecchio articolo di Fortini o su Fortini, quel che mi resta in mente del suo “comunismo speciale”. E tentare di cogliere il possibile accostamento di una citazione ad un evento d’oggi per farla reagire con esso. Irrimediabilmente vecchio lettore, dunque. E, tuttavia, mi auguro che la fatica generosa di Lorenzo Pallini per far conoscere la figura e l’opera di Fortini proiettando il suo documentario nelle scuole e nelle biblioteche di varie città abbia successo. Che nuovi lettori di Fortini crescano! E chissà che, per vie misteriose e da me impensabili, non diventino in futuro i compagni che oggi mancano.

Riordinario 19 marzo  2022

 Guerra in Ucraina. Scambio sulla pagina FB di Giovanni Cominelli

di Ennio Abate

Andrò avanti a pubblicare il Riordinadiario delle ultime settimane, ma lo farò a salti e senza rispettare l’ordine cronologico. Più avanti (forse) cercherò di capire il perché di questa scelta (d’emergenza). [E. A.]

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