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Su amore, accettare, soffrire, noia, uno/due e fine

di Franco Nova

PRIMA DI TUTTO L’AMORE
 
Molte fole per vivere,
amare la semplice verità;
la coscienza si piega in due
il cuore vuol essere solo.
In cielo l’azzurro dà fiducia,
le nuvole sornione sono rare
in genere stese all’orizzonte
e sempre vicine a dissolversi.
L’uomo furbo non si fidi
le nubi sono inaffidabili,
all’improvviso mentono
e l’azzurro si fa terso
partecipando alla congiura
segreta contro il cuore.
Per vincere basta il coraggio
di uscire da se stessi
lanciando il siluro dell’amore.
Dubbi e timori son dissolti
dalla tensione per l’amata.
Lontani i pericoli di errare;
se ciò accade è ormai tardi
per potersi ritirare. 
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Sulla fine vicina, la vera felicità, l’inatteso, il rifiuto del sesso, l’ingiustizia nella storia e la vittoria

Hans Hoffmann, Lepre nella foresta

di Franco Nova

VICINI ALLA FINE?

No pasaràn era suono ben antico,
oggi non lo si sentirà mai più.

Si passa per anditi larghi, comodi;
una volta compiuto tutto il tragitto
nessuno saprà più che ha fatto
e i motivi per cui l’ha fatto.
Si ritroveranno terrore e morte

non afferrando come e perché.
L’orrore sarà affrontato domani
dalla vita artificiale all’offensiva e
quest’uomo, inutile, sonnecchierà.
Chi combatterà, con altra razionalità,
sarà meno feroce e non odierà, senza
però giungere a compromessi di sorta
e alla fine la Terra sarà disabitata.
Nell’Universo nulla si sa d’essa,
nemmeno si saprà della nostra fine e
nessuno gioirà come sarebbe giusto.
Resterà qualche essere animato,
ma non questo ben noto Uomo
altrimenti tutto il peggio ricomincerà.
 
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Su riposo dei morti, attendere e vero senso della vita

Enzo Cucchi, A Terra d’Uomo, 1980, carboncino su carta intelata, 180×210 cm, foto Giorgio Benni

di Franco Nova

I MORTI RIPOSINO, VIVIAMO LIETI

 

Un vento furioso s’è levato,
sono le proteste dei morti
convinti d’essere dimenticati.
Non è vero, i vivi ancor oggi
sono tristi e onorano i defunti.
Non basta a chi ricorda la vita,
pur non sempre piacevole ma
preferita all’assoluta inerzia.
Niente accade, niente ti vien detto,
il Nulla Eterno non ha idea
di chi siamo noi esseri mortali.
Nessuno in realtà ci conosce,
l’Altra Vita non ha sensazioni.
Viviamo qui fino in fondo,
amiamo i nostri cari trapassati
ma senza fretta di rivederli. 

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Su passato, nulla e voglia di restare

di Franco Nova

ANCHE IL PASSATO DIVENTI PRESENTE

Ben triste è sempre il passato
per quanto belli siano i ricordi;
rammentare è un vero vuoto
che si riempie di smarrimento.
Si deve vivere soltanto il presente
e non fuggevoli passi in avanti;
un tempo che infine si ferma e,
restando le mille vicende unite,
darà vita ad una sola sensazione
pur ricca di differenti risvolti.
Allora non dovremo ricordare ma
mutare vita nel medesimo tempo.
Fermi in quel fuggevole momento,
non dovremo solo rimemorare
il nostro agire sempre in atto;
saremo invece in esso immersi 
nel susseguirsi di vicende, tutte
in svolgimento in quell’istante.
Il passato ormai costante presenza
finalmente immobile e non in fuga,
abbandonandoci miseramente
ad una contentezza già esaurita.
Questa la vita eterna della religione;
portiamola sulla Terra, sia nostra 
e pur non eterni vivremo sereni
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Su insicurezza e volubilità, restare due, ricordare contro la morte, fine vicina

di Franco Nova

INSICUREZZA E VOLUBILITA’

Quante incertezze mi affollano
e vorrebbero dialogare con me
per rendermi tetro e insicuro,
pronto ad accettare quei voleri
che spingono alla rabbia inconsulta.
Guardo dal terrazzo il borgo,
oggi bagnato e tutto sporco per
la tempesta abbattutasi di colpo,
vera gemella dei miei scompensi.
Il cielo s’è però rasserenato
mentre io resto fosco e pronto
ad agire contro il prossimo,
incolpevole del mio mal d’animo.
Mi calmerò domani, ben velenoso,
accettando il sentiero del destino,
mai diretto a una meta precisa,
volubile e danzante di qua e di là.
Non mi presterò più ai suoi giochi,
lo tratterò con il dovuto disprezzo
e ogni malessere sarà inviato
altrove, dove non più lo sentirò.
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Su mondo indesiderato, dubbio e certezza, amore altro, sognare.

di Franco Nova

UN MONDO NON DESIDERATO

Questa sera i sentimenti del Tizio
cercano una intensa alimentazione,
da procurarsi con sensi assai forti
privi d’ogni limite dell’umano.
Saranno sensazioni d’anima intense
che scartano i corpi dei desiderati.
Libertà ai baci, a carezze, a strette
senza preferenza per la bellezza e
del tutto afone per la sensualità.
I corpi strisciamo l’uno sull’altro
senza toccarsi nel proprio sesso.
Alla fine ci si staccherà e allontanerà, 
cantando la canzone dell’incontro
di spiriti privi d’intento materiale
diverso dal concepire altri esseri.
La Terra continuerà ad avere figli
ma senza mai godimento dei sensi;
solo sentimenti e beltà degli stessi,
il sesso pura proprietà degli animali.
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Su abitudine, mostri dal volto umano, amore tra anime

di Franco Nova

ABITUIAMOCI ALL’IDEA

Una bella somma di rimembranze,
più antiche sono, tanta melanconia;
tutto il meglio sembra ormai passato,
si sente vicino il termine mai eluso.
Se fossi credente, rispetterei il Creatore,
ma non proverei per lui molto amore,
ci ha dato una vita breve e complicata.
E tutto va velocemente al passato,
nessuna felicità riuscirà a sussistere
salvo che nel ricordo gran salvatore.
Ci abituiamo presto a conviverci
e tutto s’amalgama nel nostro animo
formando un impasto ben durevole,
così ogni sensazione s’appiattisce.
Non accettiamo l’insipido viaggio
e vi scateniamo contro la fantasia
che ci indica infine una via d’uscita.
Pur sempre siamo in attesa della fine,
ma vogliamo illuderci d’un seguito
capace di dar senso alla vita insulsa.
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Su tristezza, civiltà, vita

di Franco Nova

E’ TRISTE MA VERO

Ogni prato è cosparso di fiori,
uccelli e uomini lontani cantano,
la serenità sembra ricoprire
ogni lembo di quella pianura.
Natura e animali sono così,
tutto è sincero e abituale, ma
è solo superficie, piacevole,
senza profondità nell’anima.
Non c’è alcun bisogno simile,
solo una donna capace di capire
chi sei e i tuoi bisogni interiori.
Nulla di simile esiste per me,
solo disattente parole gentili,
poi corro al fiume a lavarmi
d’ogni speranza d’emozioni.
M’attende solo una compagnia
incapace di dare vera amicizia,
accontentiamoci d’un seguito
di sorrisi e allegre gentilezze.
Concentriamoci sull’esser soli,
si provi a pensare a qualcosa
di soltanto utile per un giorno,
non siamo considerati individui,
solo un generico essere umano.
Si rinunci alla vera amicizia
con tristezza priva d’illusione.
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Su nulla, perdita della speranza e saggezza

di Franco Nova

E’ IL NULLA, EPPUR SI FA

Viviamo e fatichiamo per
scordare il tempo tedioso.
Ci diamo alle scoperte come
fossimo noi stessi i creatori.
Tutti passiamo e ben pochi
saranno a lungo ricordati;
il che non significa esistere,
né vivere e godere qualcosa.
L’individuo ha solo il Nulla,
poi esteso al genere umano
e infine al grande Universo.
Viviamo di questo consapevoli,
facciamo cose assai soddisfatti,
non pensiamo al nostro destino.
Non importa se nulla resterà,
così siamo costruiti e quindi
così dobbiamo vivere e agire
pur se è un temporaneo agitarsi.
Non accettate che nulla resterà?
Non fate nulla, non siate uomini;
questi ben conoscono l’inutilità
del vivere. Eppure vivono e
si daranno sempre a qualcosa.
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Su dimenticare, vivere soli, mondo sfatto e assenza

di Franco Nova

MAI DIMENTICARE
 
Quanta tristezza stasera.
Eppure le stelle brillano e
la falce di Luna si staglia
splendida ma supponente.
I ricordi lontani s’affollano
e pretendono ogni primato,
pure quello della sofferenza.
Non dobbiamo seguirli
nella loro malevola azione,
ma tanti morti s’affollano
e sono a me molto vicini;
e così agendo, straziano
l’animo mio ormai debole.
Dovrò accettare il dolore
perché erano persone care,
che la mia povera vita
resero felice e serena.
Solo per loro merito ho
vissuto momenti felici e
straordinari nel passato.
Sopportiamo la malinconia
e domani staremo meglio,
avendo scelto il giusto. 
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