Archivi tag: Franco Nova

C’è tutto e non c’è nulla

JOYCE PASSATO FUTURO

di Franco Nova

Vide dei lumini lontani, fu incuriosito e si avviò quindi rapidamente per raggiungere il luogo. Non impiegò molto, era anzi strano come la notevole distanza fosse stata percorsa così presto; neanche avesse calzato i famosi stivali delle sette leghe. Arrivato però nel posto, dove erano sicuramente quelle luci tenui, nulla trovò se non l’oscurità più…scura. Vide però in distanza dei fuochi che ardevano e lo incuriosivano ancor di più. Si avviò a passi sempre più rapidi e ratto fu nel luogo avvistato, dove nulla c’era, nemmeno braci semispente, nemmeno mucchietti di cenere. Niente indicava che in quel luogo fosse stato acceso un qualsiasi falò. Continua la lettura di C’è tutto e non c’è nulla

Processo in cielo

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di Franco Nova

Un vecchio Messo del Cielo si è ubriacato. L’alcol ha avuto un effetto strano: il vecchio spirito ha smesso d’essere soltanto tale, si è dotato di una strana materialità, con caratteristiche tutte particolari, ed è precipitato sulla Terra. Ha subito cercato un’osteria per continuare l’opera già iniziata in Cielo, dove il vino è dotato di molto spirito ma non “ha corpo”. E’ entrato nella prima bettola incontrata, si è seduto e ha ordinato un bottiglione da due litri di rosso: accidenti, questa volta il “corpo” c’era, eccome! A un certo punto, la sbornia ha voltato verso la malinconia ed egli ha raccontato una vecchia storia, di cui era stato protagonista in quanto Messo proprio nei posti in cui era caduto in Terra. Molti anni prima, alla nascita di una bambina molto bella, il Cielo aveva inviato come d’abitudine un suo rappresentante (e fu scelto appunto lui) a soffiarle le varie virtù: intelligenza, amore (e capacità di odiare i cretini e gli infami), pietà (e vendetta), ecc. Mentre stava instillando la dolcezza, ebbe un colpo di tosse e ciò danneggiò un po’ questa virtù. Continua la lettura di Processo in cielo

Insegnamento canino

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di Franco Nova

Nane el g’era un fià mona (era un poco scemo). Tutti lo sapevano e non facevano caso alle sciocchezze che diceva o faceva. Un giorno, uscì con il suo cane “Puah” che era acconciato in un modo assurdo. In effetti, Nane gli aveva messo la museruola nel sedere, e in modo tale che la coda era tutta raccolta, arrotolata e pressata dentro tale specie di cuffia. Il cane soffriva in tutta evidenza e guaiva sommessamente, volgendo al padrone sguardi che avrebbero commosso chiunque. Tutti osservavano sbalorditi questo strano personaggio che d’altra parte aveva una faccia gonfia con occhi spenti, immersi nella ciccia delle guance che facevano tutt’uno con una fronte bassa e arrotondata come una parentesi chiusa [)] . Continua la lettura di Insegnamento canino

Non si ragiona con i piedi

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di Franco Nova

Si era appena svegliato e si sarebbe dovuto alzare subito, lo sapeva bene. Non ne aveva alcuna voglia, il corpo esigeva d’essere sgranchito, la mente si adagiava piacevolmente in quel semitorpore, desiderava coccolare ancora i sogni ricevuti e poi riappropriarsi gradualmente della realtà. Cos’ha in fondo di bello questa realtà che un povero cervello, appena svegliatosi e uscito da gradevoli fantasie o incubi non banali, dovrebbe subito rientrarvi? Per carità, non se ne parla nemmeno, ancora una buona mezzora di pigro addentrarsi nei meandri del pensiero rappresenta una cura contro ansia e stress. Continua la lettura di Non si ragiona con i piedi

Considerazioni sul tempo (di vita)

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di Franco Nova

Sembra intuitivo il fatto che la linea di scorrimento temporale avvenga sempre in un unico senso, sia irreversibile. Come si dice, la freccia del tempo sarebbe costantemente rivolta in avanti; gli avvenimenti si snoderebbero insomma dal passato verso il presente, dal presente verso il futuro, e mai in direzione contraria. “Non ci si bagna due volte nello stesso fiume” (cioè nella stessa acqua di quel dato fiume), poiché quest’acqua, proprio come il tempo, non può mai scorrere a ritroso, dalla foce alla sorgente. Continua la lettura di Considerazioni sul tempo (di vita)

Da una scheggia di “realtà”

Ripropongo dal post “Gico il lombrico:verme solo di fatto” questo scambio  tra me e Franco Nova per un approfondimento a più voci di ciò che accade attorno a noi e – mi pare –  ci sfugge. [E. A.]

Ennio Abate
9 ottobre 2015 alle 22:07
Non per provocare… Nel frattempo…

franco nova
9 ottobre 2015 alle 22:34

in che senso provocare? Non so nemmeno chi siano i “selvaggi” di questa scena disgustosa. Comunque, se uno di questi capita nelle mani degli avversari, vedresti che servizietto. Sarebbe in un certo senso vendetta. Tuttavia perché noi vediamo solo uno spaccato (di non so quale conflitto). Se lo vedessimo tutto? Fin dall’inizio? Con le sue varie “tappe” (o “stazioni” di Via Crucis)? Siamo delle belve, “da una parte e dall’altra”, facciamo schifo. Come sarei però io preso in mezzo ad una guerra simile? Quali sentimenti si andrebbero formando in me (magari perfino “deformandomi” profondamente come senso di umanità)? C’è solo da essere molto tristi; e anche umiliati (e offesi). Continua la lettura di Da una scheggia di “realtà”

Gico il lombrico: verme solo di fatto

lombrico

di Franco Nova

Gico il lombrico si aggirava triste triste su un terreno argilloso reso tutto melma per la troppa pioggia caduta in mattinata. Adesso spuntava un timido sole autunnale, c’era un po’ di caldo ma il fango era tutt’altro che rappreso e solidificato. Gico strisciava con grande difficoltà. Pensava sospirando a quegli animali che avevano almeno due zampe, non rendendosi tuttavia conto che anch’essi non camminavano affatto agevolmente su quel terreno così viscido e in cui dunque si sprofondava. Lui almeno era leggero e andava perciò incontro a brevi momenti di minimo affondamento. Continua la lettura di Gico il lombrico: verme solo di fatto

Cinque racconti brevi

chioccia 2

di Franco Nova

 

I- MAMMA MIA AHO!

La donna aveva sonno, le palpebre pesanti tendevano a scalfire la cornea abbassandosi. Decise che era meglio coricarsi. Salì svogliatamente le scale, entrò in camera sua, si spogliò e, senza nemmeno indossare un pigiama, si buttò sul letto. Continua la lettura di Cinque racconti brevi

I fratelli idrogeno e le sorelle ossigeno

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di Franco Nova

Nel Bosco di Sotto vivevano dieci fratelli, dieci atomi di idrogeno. Erano i primi della serie (atomica), gagliardi, cuor contento, compagnoni. Simpatizzavano con tutti, e tutti, o quasi, simpatizzavano con loro. Solo alcuni astiosi e biliosi atomi di plutonio e di stronzio (questi ultimi, dei veri “pezzi di m…”), del resto molto rari, erano invidiosi del loro carattere estroverso. Continua la lettura di I fratelli idrogeno e le sorelle ossigeno

Che incontro! Quando si dice il caso!

rinoceronte

(I pensieri di un uomo di fronte al futuro….se c’è ancora)

di Franco Nova

Rimase sorpreso a trovarselo di fronte all’improvviso. E si chiese che cosa potesse essere. Infatti, non vedeva assolutamente nulla, salvo un debole lucore grigiastro che nulla conteneva di delineato e nemmeno di sfumato. Nulla di nulla; era un vero e proprio vuoto. Eppure lo lasciava esterrefatto ed anche un po’ timoroso. Il motivo era piuttosto evidente: poteva avvolgerlo e farlo sparire in quel chiarore così poco luminoso, anzi così smorto e livido. Continua la lettura di Che incontro! Quando si dice il caso!