di Angelo Australi
Il campo scendeva dalla collina dove c’era il podere de ‘le Coste’. Oltre la colonica, sul fianco posto a levante, si apriva un largo paesaggio di costoni argillosi che ricordavano i canyon dell’Arizona. In passato la località era stata abitata da una famiglia di contadini imparentata con quella di suo cugino Sergio, mentre adesso ci vivevano dei pastori sardi. In linea d’aria le due case erano distanti meno di un chilometro, piantate su colline che da ogni parte si girasse lo sguardo finivano per controllare tutto il podere e la gola dove cresceva un fitto bosco.
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Finché non si consumerà
di Arnaldo Éderle
Finché non si consumerà l’anima.
Ci credo? Non so, la speranza però
è tenace e non mi abbandona, forse
me la mangio ogni mattina e
la digerisco subito senza problemi
di stomaco, mi sembra facile
deglutirla e introdurla nel sangue,
ma non so se ci rimanga e se circoli
nel mio povero corpo, però c’è
e ci rimane fino al prossimo rigurgito
fino al prossimo rutto
espulsivo. Continua la lettura di Finché non si consumerà
Per ricordare Angelo Maria Ripellino
Raccolgo l’invito di Antonio Sagredo a ricordare A. M. Ripellino (1923-1978), del quale il 21 aprile ricorre il 40° anniversario della morte. E propongo alcune sue poesie che ho tratto dai blog Poetarum silva e Carteggi letterari , Camera, una poesia dello stesso Sagredo che rammemora la Praga del Seicento e, infine, un magistrale saggio del 1974 scritto dal troppo dimenticato Cesare Cases, che rifletteva in modi critici proprio sul fondamentale e famoso Praga magica di Ripellino uscito nel 1973. [E. A.] Continua la lettura di Per ricordare Angelo Maria Ripellino
Niente andrà perduto. La poesia di Velio Abati
di Donatello Santarone
La raccolta di poesie Questa notte (Manni, Lecce 2018, pp. 80, € 12) di Velio Abati consiste in un canzoniere asciutto, fatto di “coscienza chiara e angoscia mortale” (Per una tenzone), Continua la lettura di Niente andrà perduto. La poesia di Velio Abati
Costruire il Tempo
di Piero Del Giudice
Questo scritto di Piero Del Giudice tocca temi (per es. le correnti migratorie) presenti anche nel documento “Per Poliscritture 2” da poco pubblicato (qui, qui e qui). Con taglio, riferimenti, sottolineature ed esigenze non sempre coincidenti ma non del tutto dissimili. Spero e sollecito un serrato confronto. [E. A.]
Il presente e il progetto
È un periodo questo di tali possibilità di risorse disponibili e futuri immaginabili che – nonostante l’assetto sterile, renditiero, preindustriale della distribuzione della ricchezza e del potere (l’oligarchia delle 100 famiglie che detengono la metà dei beni globali) – ci sentiamo parte di una società in rapido sviluppo, in dinamico collegamento, ci sentiamo cioè trasportati e anche protagonisti di un analogo destino collettivo. Continua la lettura di Costruire il Tempo
Sul concetto di storia e la libertà di pensiero
di Alessandro Scuro
Senza confinare le proprie ricerche ad un ambito preciso né attribuirsi alcun titolo o specializzazione, Fourier non si considerava né un filosofo né un inventore o uno scienziato; non si riteneva niente di più di un esploratore della natura umana capace di cogliere e comprendere quel che gli altri non volevano o non riuscivano a vedere, pur possedendo, al suo pari, identici mezzi. Continua la lettura di Sul concetto di storia e la libertà di pensiero
Su “Gli obbedienti” di Francesca Del Moro*
di Luigi Paraboschi
Con un abile haiku l’autrice lancia una provocazione rivolta anche a se stessa, e che io ho inteso anche rivolta a tutti noi che in un modo o nell’altro andiamo conversando – non sempre in modo equilibrato – attorno a questo argomento : l’arte.
Essa scrive:
Se invece l’arte
fosse l’oppio dell’occhio
che non sopporta ?
ed è come se questa breve sequela di tre versi anziché figurare oltre la metà di questo volume, cioè dopo le numerose riflessioni politico-letterarie fatte, fungesse da “ prefazio “ a quasi un centinaio di poesie che si caratterizzano per il loro impietoso giudizio nei confronti dei tanti aspetti che assume il lavoro precario in questo nostro tempo. Continua la lettura di Su “Gli obbedienti” di Francesca Del Moro*
La memoria storica
Il Novecento passato a contrappelo (1)
di Ennio Abate
Questa scheda sotto forma di “tema svolto” a partire da alcuni documenti, molto didattica e rivolta ai giovani, l’avevo preparata lavorando a “Di fronte alla storia”, un manuale per le scuole superiori. E’ la prima di una serie che pubblicherò qui su POLISCRITTURE ritenendola di aiuto sia ai lettori giovani che al dibattito sui temi attuali toccati dai vari collaboratori e commentatori. [E. A.] Continua la lettura di La memoria storica
quando le patatine fritte crescono sugli alberi
di Angelo Australi
Uscito dall’ufficio ho preso la macchina e mi sono avviato verso la montagna senza salutare nessuno. Al lavoro è stata una giornata davvero faticosa, per fortuna la musica di Bjork può togliere il torpore della sonnolenza che ha lasciato lo spaghetto all’amatriciana mangiato a pranzo. Tra i colleghi del nostro tavolo sono stato l’unico a prendere questa bomba calorica. Di solito l’amatriciana a pranzo la digerisco bene, sarà che ho mangiato in fretta perché due compagne di lavoro si sono messe a discutere piuttosto animatamente sull’importanza dei figli nel rapporto di coppia. Quella che sedeva al mio fianco ha due figli ed è sposata, mentre l’altra, che avevo di fronte, non ha figli e convive ormai da molto Continua la lettura di quando le patatine fritte crescono sugli alberi
Trump e il Tonto
DIALOGANDO CON IL TONTO (7)
*Articolo in evidenza
di Giulio Toffoli
Negli ultimi due mesi del 2016 mi è capitato poche volte di incrociare il Tonto. Non si faceva vedere, mi raccontava di essere depresso; alcune piccole tragedie famigliari avevano scosso il suo normale ritmo di vita e non aveva proprio voglia di uscire dal suo guscio. Quando ci eravamo sentiti avevamo però convenuto che almeno tre avvenimenti avevano degnamente coronato quell’anno per molti versi infelice e su di essi, una volta che ci fossimo incontrati, avremmo dovuto necessariamente parlare. Continua la lettura di Trump e il Tonto