Archivi tag: Gianfranco La Grassa

Scrap-book dal Web. Il caso di Giulio Regeni

Foto LaPresse - Parisotto Valter 12/02/2016 Fiumicello - Udine ( ITA) cronaca Funerale di Giulio Regeni Nella foto: Epigrafe Giulio Regeni a Fiumicello Photo LaPresse - Parisotto Valter 12 February 2016 Fiumicello - Udine (ITA) news Funeral ceremony of Giulio Regeni In the pic: Epigraph of Giulio Regeni

Propongo questo scrap book  innanzitutto per la gravità del fatto, ma anche per altri due motivi  contingenti:  – evitare che il post “I Quaderni di Italo II” venga ulteriormente appesantito da commenti su temi diversi da quelli previsti dall’autore; – render conto anche sul  sito del materiale finora raccolto sul caso Regeni in POLISCRITTURE FB. [E. A.]

4 febbraio alle ore 22:58
SEGNALAZIONE

“Giulio Regeni aveva paura per la sua incolumità”
Il ricercatore italiano trovato morto al Cairo aveva scritto più volte per “il manifesto” e, dati i suoi contatti con l’opposizione egiziana, aveva paura per la sua incolumità. Lo aveva anche espresso in alcune email
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Sempre in coda al flusso *reale*, inconoscibile

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di Gianfranco La Grassa

Questo saggio  fa lucidamente il punto, e in termini drastici rispetto ad alcune delle principali tradizioni di pensiero otto-novecentesche, su un tema, quello della realtà, che si è presentato spesso in numerosi post di Poliscritture riguardanti ora questioni di poesia ora di politica; come pure, in modi spesso personalissimi, nei commenti. La tesi di fondo mi pare riassunta in questo passaggio: «è meglio pensare ad una realtà assoluta, autonoma, indipendente da noi e a noi esterna, che tende continuamente a mettere sottosopra ogni nostra transitoria fissità». O in questo: «E’ invece assai più sensato supporre che siamo sempre alla coda del mutamento (casuale e non finalistico) di quel flusso che rappresenta la realtà». Da  questa posizione, alla quale La Grassa è giunto dopo un lungo percorso teorico-politico, discendono una serie di affermazioni che  rifiutano ormai apertamente   idee tuttora correnti di umanità, progresso, cooperazione, solidarietà, pace, utopia ( e magari ancora di comunismo), anche quelle appartenenti alle versioni più critiche (di matrice religiosa o marxiana). In primo piano viene riproposto il «conflitto» sociale e politico. Incessante e non finalizzato. E non più tra le «classi» ma tra individui e gruppi «conservatori e innovatori». (Meglio: soprattutto tra «élites conservatrici o innovatrici»). Conflitto, comunque, sempre condizionato dal «flusso squilibrante della realtà, inconoscibile per sua “essenza”».  Il suggerimento è di leggere più volte il saggio e di discuterne col massimo di intelligenza critica e, perché no, di passione politica. [E. A.]
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SCRAP-BOOK DAL WEB. Grecia e dintorni (inizio luglio 2015)

Grecia donne nel 1821

Fra i vari articoli  letti in questi giorni sulla crisi che sta precipitando in Grecia ho collocato al primo e al secondo posto  due letture nettamente  in contrasto: quella di  chi (Bifo) evoca il ritorno di uno spettro tremendo del passato come il nazismo  e quella di chi valorizza le ” spinte autonomistiche” affioranti in Europa ritenendo la “supremazia generale degli Stati Uniti” la vera grande causa dello stallo politico attuale in Europa (La Grassa). Gli altri testi o  si fermano sulla questione della responsabilità più immediate della crisi (Piga, Giannuli) o ruotano più o meno indirettamente attorno al dilemma: recupero di un’autonomia o sovranità nazionale oppure recupero di una “democrazia reale” (Marazzi). Buona riflessione [E.A.]

1.
Colpo di Stato in Grecia  

di Franco Berardi Bifo Continua la lettura di SCRAP-BOOK DAL WEB. Grecia e dintorni (inizio luglio 2015)

SEGNALAZIONE: “Navigazione a vista” di G. La Grassa

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di Paul Robert Spadoni

Qui di seguito pubblico un’accurata presentazione del nuovo libro di Gianfranco La Grassa, “Navigazione a vista”,  a cura di Paul Robert Spadoni. Le tesi dello studioso di una vita dell’opera di Marx  sono arrivate a conclusioni drastiche per quanti nel marxismo si sono formati o ne sono stati influenzati. E anche tra chi gli riconosce onesta e rigore intellettuale non mancano perplessità e sconcerto. Sullo stesso sito CONFLITTI E STRATEGIE, ispirato alle idee di La Grassa, si leggono  ad esempio queste parole sintomatiche di un assiduo commentatore: “Alla fine mi domando sempre: ma “dove va a parare” il discorso di La Grassa? Cosa ci offre di nuovo per il futuro? Non si è realizzata la previsione marxiana della formazione del rivoluzionario “operaio collettivo”? va bene! La classe borghese è scomparsa sostituita da una più anonima classe di “funzionari del capitale”? va bene anche questo! Dobbiamo abbandonare anche l’idea della classe operaia come “soggetto rivoluzionario”? Va bene! Dobbiamo abbandonare l’idea del comunismo? …mbè qui la cosa si complica e riesce meno facile da accettare specie in un periodo (come quello attuale) in cui il capitalismo (dei funzionari del capitale) mostra con sempre maggiore evidenza la sua incapacità di risolvere i problemi … intendo per la GENERALITA’ delle persone, non certo per i ristretti gruppi dominanti.” (gm:dicembre 29, 2014 at 1:44 am). A me pare giusto non fare orecchie da mercanti a un discorso scientifico e impegnarsi a conoscerlo e a discuterlo a fondo ( il che richiede studio e fatica!). Per accettarne o rifiutarne l’amaro realismo. Sulla base però di “altre ragioni” più valide (se siamo in grado di trovarne). Non per un attaccamento fideistico e passivo a un passato glorioso ma inerte. [E. A.]
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