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Vana attesa?

di Franco Nova

Tanta attesa per nulla,
chi era con noi se ne va,
un mondo è scomparso.
L’amicizia d’altri tempi
è sentimento sconosciuto,
è come un carico di vestiti
dismessi e gettati nei fossi.
Eravamo già esseri adulti
e ci scambiavamo sorrisi;
l’assenza d’un giorno era
mancanza d’umore vitale.
I giardini tutt’un fiore,
le case un unico vociare.
Torneranno mai quei tempi?
Solo se capiremo che esseri
alieni ci hanno invaso e reso
reale quanto fantasticato e
temuto per solo divertimento.
Vanno combattuti e respinti
nel loro mondo fatto di nulla,
soppressi pur come fantasmi,
dissolti nel nostro disprezzo.
Vedremo carrozze sognate
con cocchieri senza frusta
correre su larghe strade;
la nuova aurora ormai invitta
cancellerà gli odierni vili.
Sembra un sogno, che invece
realizzerà l’attesa rinascita
d’una vita che già conosciamo.
Non sarà solo felicità e bontà,
il turpe esisterà com’è stato
in ogni tempo dell’umanità,
ma s’alternerà alla dignità
d’una vita ricca di lotte e
d’alterne vicende, non unica
distesa dell’odierna nullità. 

Aprile 2020

di Rita Simonitto

Fragrante il rosmarino insegue l’aria
ancora timida come il celeste colore
dei suoi fiori tuttora infreddoliti.
 
Giù dalle colline il traffico è lento
torbidi pensieri senza passato incenerito
nella veloce catena delle bare
e il futuro annichilito perché anche le domande
diventano stracci persi nel vento del dolore.
Primavera, addio, addio.
 
Campane che suonano agonie, bambini
che non ridono più e in su guardano
pensosi a chi forse li ha traditi.
 
Pervicacemente soltanto la natura non ferma
il suo rinascimento, non sfoglia abbecedari
non consulta vaticini. Con inconsapevole
grazia spennella declivi che stridono di uccelli,
giardini ormai incolti perché la mano d’uomo
si è declinata nel nulla.
  

Da “Sopra la terra nera” e “Tra cielo e volto”

contadina _nota

di Luciano Nota

DA “ SOPRA LA TERRA NERA”

GIARDINI

Ho muri da spianare
E fiori tanti fiori da piantare. Continua la lettura di Da “Sopra la terra nera” e “Tra cielo e volto”