Oh, pezzo di me che fosti
solo tra gli impiegati e gli sbandati
quando poesia era un ricamo privato
e la storia eco o rombo lontano di mare
e respirasti in camere di pensione
addossato a muri e gente sconosciuta.
E’ bene avvertire il lettore che questo “Dialogando con il Tonto” fa riferimento ad un articolo di Guido Mazzoni, “Le parole del Sessantotto: Rivoluzione” comparso su “Le parole e le cose” e consultabile qui . [E. A.]
Avevo ricevuto un invito in questi termini: “Domani è
l’Epifania, perché non incontrarci oggi pomeriggio davanti a Feltrinelli?”
Così sono arrivato, fedele alla linea, sotto i Portici e
sono stato accolto da un sorriso del Tonto:
“Ci contavo, memore di quando ci si vedeva in via Manzoni
nella sede storica della Feltrinelli a Milano mezzo secolo fa. Ricordi, si
entrava e sulla destra accanto alla cassa c’era la bacheca dove facevano bella
mostra di sé le riviste: Giovane Critica. Nuovo Impegno,
Quaderni Piacentini, Ombre Rosse, L’erba voglio e una serie inesauribile di
altre testate. Sulla destra invece lungo la parete una serie di pamphlet
stampati direttamente dalle Edizioni della Libreria e poi le ultime novità”.
E’una serata afosa di luglio di questa estate che si annuncia fra le più calde dell’ultimo secolo. Non sapendo cosa fare ho invitato il mio amico, il Tonto, a casa. Abbiamo l’aria condizionata, la birra in frigo e la televisione super 4HD, 50 pollici, al nostro servizio. Continua la lettura di Villaggio? No, grazie…→