"abbiamo tanti difetti ma il peggiore tra questi, ne sono convinta, è che non ci amiamo abbastanza, non abbiamo abbastanza orgoglio per ciò che l’Italia ha rappresentato e rappresenta nel mondo"
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Guerre e Guerini ovvero l’Italia nel Sahel
di Mauro Armanino
…Più volte ho sottolineato come quello sia il vero confine meridionale dell’Europa, caratterizzato da dinamiche di sicurezza che riguardano il nostro continente e l’Italia. Ci troviamo infatti in un territorio altamente instabile dal punto di vista politico e sociale ed estremamente povero dal punto di vista economico. Condizioni ottimali per gli estremismi di matrice jihadista, spesso associati ai movimenti di insorgenza locale, cui si aggiungono i flussi di traffici illegali di ogni natura che giungono sulle coste nordafricane a poche centinaia di miglia dall’Italia e dall’Europa, con riflessi sulla nostra sicurezza… Continua la lettura di Guerre e Guerini ovvero l’Italia nel Sahel
133 anni fa
di Paolo Di Marco
Nel 1887, per nutrire le truppe che invadevano l’Eritrea, l’Italia portò buoi dall’India; insieme ad essi arrivò anche il virus della peste bovina. Dieci anni dopo il 90% dei bovini dell’Africa, immunologicamente vergini, erano morti, insieme alla gran parte degli altriungulati; nonostante il tentativo degli inglesi di fermare il virus coi fucili e il filo spinato. Un terzo degli Etiopi e due terzi dei Masai morirono di fame; mancando gli animali da pascolo il terreno venne invaso da cespugli spinosi, pessimi per i bovini ma ottimi per le zanzare tse tse e i loro tripanosomi; la malattia del sonno si diffuse a dismisura tra uomini ed animali.[1] Continua la lettura di 133 anni fa
Volevo restare a casa
di Stefano Taccone
Ligio Regolo era quello che si dice un brav’uomo. Scapolo, moderato nel mangiare e nel bere, lavoratore sempre puntuale finché non era andato in pensione – ormai era già qualche anno. No social network – non sopportava la fake news -, ma televisione – specie telegiornali – e quotidiani cartacei sui quali, pensava, hanno scritto e scrivono grandi firme del giornalismo italiano. L’Italia? Sarebbe un grande paese – ne era convinto – se solo non vi fossero irresponsabili, fannulloni, ignoranti, tanto giovani quanto della sua età – e la presenza di questi ultimi la trovava ancora più grave, in quanto per i primi si poteva almeno trovare una giustificazione di carattere anagrafico.
Continua la lettura di Volevo restare a casaL’impensabile e le cose da non dimenticare
di Donato Salzarulo
1.-Sul Corriere della Sera di oggi si può leggere un articolo molto interessante dello scrittore e fisico Paolo Giordano. Titolo: «Il nostro futuro.» (pag. 26-27). Ho già avuto modo di segnalare i suoi precedenti interventi (Corsera 26 febbraio e Corsera 9 marzo), interventi capaci di aprire gli occhi a persone come me che, di fronte all’assunzione delle note misure di emergenza, non aveva capito con chiarezza il reale pericolo del Covid-19.
“Italliani brava gente” e “Umano riciclaggio”
di Francesco Di Stefano
Italliani brava genteContinua la lettura di “Italliani brava gente” e “Umano riciclaggio”
Nun è Sarvini a me che me spaventa
ma er fatto che mijoni de perzone
su quer che dice e quanto rappresenta
ormai ciànno l’istessa posizzione.
Le guerre di sinistra
Dialogando con il Tonto (22)
di Giulio Toffoli
Mi è arrivato via internet questo scritto del mio amico. Il Tonto appare chiaramente alterato. Possiamo aiutarlo a uscire dal suo tormento?
“Carissimo amico
ti invio queste brevi righe dettate da un profondo senso di scoramento e di amarezza nei confronti di quel che sta succedendo in queste ore. Continua la lettura di Le guerre di sinistra
Divagazioni dialettiche sullo jus soli
di Giorgio Mannacio
1.
Uno degli argomenti del giorno – che a volte offusca problemi ben più gravi – è quello dello jus soli inteso come attribuzione della cittadinanza italiana ai nati sul territorio nazionale da cittadini stranieri. Si registrano in proposito due opinioni ( semplifico ): una si manifesta in una opposizione radicale alla concessione oggetto dello jus soli; l’altra – con sfumature diverse e, penso, diversificando le condizioni di attribuzione – afferma la necessità della concessione. Continua la lettura di Divagazioni dialettiche sullo jus soli
Con queste mani
Drammaturgia in versi per voce sola e indignazione molta
di Mariella De Santis
Il testo che segue è stato ispirato da una coraggiosa intervista di Emilio Quadrelli ad Anna (nome di fantasia), apparsa su Alias (nr. 10 anno 5 del 3 febbraio 2007), inserto culturale del quotidiano il Manifesto, allegato al giornale ogni sabato. Dall’articolo riporto quali veri il rapimento di Anna nel 1996, a 13 anni, per essere portata a lavorare in una fabbrica italiana, i ripetuti stupri e la deportazione in un bordello per militari, paramilitari e civili operanti in Albania dal 1998, la liberazione a mano armata nel 2004 da parte del fratello al comando di una milizia di trafficanti d’armi e la sua condizione di vita al momento dell’intervista.Molto altro di quello che ho scritto mi è stato raccontato da donne immigrate incontrate vivendo…Per questo motivo nel mio testo, la protagonista l’ho chiamata Milena e non Anna. Il resto è da considerarsi mia creazione artistica cosa questa, come sappiamo, non sufficiente ad attribuirle lo statuto di finzione. Questo mio testo è dedicato ai giornali e ai giornalisti indipendenti che molestano le nostra visione delle cose, alle colonne della mia famiglia Lina, Angela e Roberta e alle migliaia di sorelle ignote che vorrei tutte abbracciare. [M. De S.] Continua la lettura di Con queste mani
Intervista (1) a Marina Pizzi
Questa è la prima di una serie – spero numerosa – d’interviste mirate a poeti e poetesse che intendo fare nei prossimi mesi. Sarà un modo di continuare l’interrogazione su cosa sia la poesia anche nella forma del dialogo in apparenza più appartato e distaccato dal dibattito pubblico a più voci. [E.A.]
Ritieni che ci sia una relazione tra la tua biografia e la tua poesia?
le relazioni sono molto sporadiche e rielaborate secondo bugia o finzione che dir si voglia. posso dire che mia madre faceva la sarta: qui termina la verità, il resto, se c’è, è altro. le relazioni sono nel ricordo del vissuto, nel tragico avviso di morte nell’anniversario che può
battezzare i versi. Continua la lettura di Intervista (1) a Marina Pizzi