di Angelo Australi
“Seduti vicino a me un ragazzino con
la madre. La madre lo interroga, cosa fa il campione dopo aver vinto
la coppa?
Il ragazzino risponde, è come se i suoi
sogni non si fossero ancora realizzati, si allontana dal campo mentre
i suoi compagni stanno ancora festeggiando”
Questa immagine che incontriamo al centro del racconto di Lorenzo Mercatanti “Una giornata intera in anticamera”, pubblicato nella collana di narrativa ideata dal Circolo Letterario Semmelweis, sembra indicare un contrattempo riflessivo alla frenetica giornata di lavoro che il personaggio, rappresentante di tessuti, cerca di concludere con qualche commissione andata a buon fine. Il dialogo rubato tra madre e figlio è uno dei tanti ricordi che si affaccia fuggevolmente tra una telefonata e l’altra, mentre il personaggio attende di essere ricevuto da un cliente per prendere l’ordinazione di un articolo del quale, proprio durante l’attesa, viene informato al cellulare dal suo fornitore che è finito fuori produzione. Nell’impaziente attesa l’agente di commercio legge La Nazione, telefona, rimugina in testa una sequela di situazioni di vita quotidiana che spuntano come bagliori, in un presente che si dilata senza mai perdere la sua dimensione materiale. [A. A.]
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