Si era appena svegliato e si sarebbe dovuto alzare subito, lo sapeva bene. Non ne aveva alcuna voglia, il corpo esigeva d’essere sgranchito, la mente si adagiava piacevolmente in quel semitorpore, desiderava coccolare ancora i sogni ricevuti e poi riappropriarsi gradualmente della realtà. Cos’ha in fondo di bello questa realtà che un povero cervello, appena svegliatosi e uscito da gradevoli fantasie o incubi non banali, dovrebbe subito rientrarvi? Per carità, non se ne parla nemmeno, ancora una buona mezzora di pigro addentrarsi nei meandri del pensiero rappresenta una cura contro ansia e stress. Continua la lettura di Non si ragiona con i piedi
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Tre poesie
di Luciano Nota
Dietro la porta oserò poggiarti
parte di me, un’unghia, un capello,
o, se preferisci, la perdizione
del nostro tempo, dentro un ciocco.
Vedi, è troppo il mare, la sua grandezza
fa male, bisogna ridurre.
Il detrito è un corpo stabile,
nessun colpo potrà dividerlo.
Vieni, osiamo farci falda,
resa armonica oltre la porta.
Muoviamoci in quella pila d’acqua.
Intervista (2) a Annamaria De Pietro
Nell’accostare «Rettangoli in cerca di un pi greco» (ma anche il tuo «Si vuo’ ‘o ciardino») mi è parso di cogliere una tua particolare predilezione (forse dovuta a studi o viaggi o contatti, non so) con la cultura francese tra Seicento e Settecento. Mi sbaglio?
Eccoti un pignolesco resoconto dei miei rapporti con la Francia. A scuola ho studiato il francese; poi, esame di francese all’università. Da questi studi nacquero grandi amori soprattutto per certe parti di quella letteratura, in particolare per Ronsard, scoperto al ginnasio, sempre amato da lontano, e poi, in anni abbastanza recenti, tradotto con passione (più di quattrocento testi, dei quali un giorno o l’altro dovrei ben fare qualcosa. Continua la lettura di Intervista (2) a Annamaria De Pietro
Poesia ed esercizi di poesia
Per rispetto della buona regola di stare rigorosamente al tema del post proposto, trasferisco qui la interessante discussione avviatasi dopo la pubblicazione del post “Esercizi di poesia” (qui) e continuata impropriamente in quello di Marcella Corsi (qui). Il titolo riassume i due punti di vista che si stanno confrontando. Il lettore appena arrivato si orienterà scorrendo i commenti riportati qui di seguito o rileggendo soprattutto gli ultimi, che mi pare mettano bene a fuoco i dilemmi irrisolti. [E.A.] Continua la lettura di Poesia ed esercizi di poesia
Compiti e libertà della poesia o dell’arte
di Gianmario Lucini e Ennio Abate
La morte di Gianmario Lucini ha portato dolore e smarrimento. E’ bene tacere, soffermarci, ascoltare il nostro turbamento, esprimerlo nella sua immediatezza, non passare subito ad altro. Ma Gianmario è stato poeta, saggista, editore, organizzatore di cultura. Basti visitare il sito poiein (qui) o quello delle edizioni CFR (qui) per avere un’idea della molteplicità del suo lavoro e capire che c’è un patrimonio da salvaguardare e interrogare criticamente. Spero che assieme ad altri lo si possa fare in modo serio nei prossimi anni. I tempi però non sono favorevoli alle collaborazioni e perciò a me pare giusto cominciare da solo ad accumulare riflessioni che volentieri farei confluire in un lavoro di cooperazione mirato a un progetto meglio definito. Intendo, dunque, ospitare – a mo’ di documentazione, di tanto in tanto e senza un preciso ordine – carteggi e riflessioni miei o di altri sui temi affrontati da Gianmario. Comincio con questo scambio di mail tra me e lui sulla questione dei “compiti e libertà dell’artista o del poeta”. Risale al 2013 e avvenne al margine di una discussione (qui) sul blog “Poesia e Moltininpoesia”. [E.A.] Continua la lettura di Compiti e libertà della poesia o dell’arte