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La vita è sogno, ma il sogno è morte

nova 2 vita

di Franco Nova

Fin da bambino l’avevano educato con questa cantilena: la vita è sogno. Era stato cullato, coccolato, poi era cresciuto nella bambagia e sempre tranquillo, trasognato. Divenne adolescente poi adulto; gli altri lo sopportavano come un tipo sempre tra le nuvole. Sgobbavano, tiravano avanti con fatica, soffrivano tanto e gioivano poco. E lui ripeteva a tutti: avanti, la vita è sogno! Lo guardavano storto, ma lo prendevano per leggermente ritardato e quindi sorridevano con benevolenza (un po’ forzata) senza mai replicare. Lui non aveva mai sognato nel mentre dormiva, ma questo non lo sorprendeva: se la vita è sogno, che cosa avrebbe potuto sognare ancora? Continua la lettura di La vita è sogno, ma il sogno è morte

Intervista (1) a Marina Pizzi

klee pizzia cura di Ennio Abate

Questa è la prima di una serie – spero numerosa – d’interviste  mirate a poeti e poetesse che intendo fare nei prossimi mesi. Sarà un modo di  continuare l’interrogazione su cosa sia la poesia anche nella forma del dialogo in apparenza più appartato e distaccato dal dibattito pubblico a più voci. [E.A.]

Ritieni che ci sia una relazione tra la tua biografia e la tua poesia?

le relazioni sono molto sporadiche e rielaborate secondo bugia o finzione che dir si voglia. posso dire che mia madre faceva la sarta: qui termina la verità, il resto, se c’è, è altro. le relazioni sono nel ricordo del vissuto, nel tragico avviso di morte nell’anniversario che può
battezzare i versi.
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Cantico di stasi 2011- 2014

notte di michelangelo

di Marina Pizzi

C’è una poesia – questa di Marina Pizzi – che va difesa. Perché si presenta inerme e oscura e rischia di passare sotto silenzio. Pochi ma attenti critici, come una veloce esplorazione sul Web conferma, se ne sono finora occupati  e con grande intelligenza. La sottovalutazione o l’imbarazzo o il silenzio equivoco viene, invece, dai lettori “semplici”, che critici non si ritengono e però fanno valere testardamente (“spontaneamente”) i loro pregiudizi o le loro resistenze. Continua la lettura di Cantico di stasi 2011- 2014

Madre e figlia

madre e figlia 3

di Franco Nova

Madre e figlia dormivano in letti vicini, legate com’erano da un affetto ossessivo, quasi morboso. Erano sempre assieme, salvo quando la ragazzina era a scuola. Il loro rapporto così stretto rendeva invidiose tutte le vicine, le cui figlie si mostravano fin troppo incuranti d’ogni disciplina e rispetto. Anche quella sera avevano cenato in un continuo intreccio di occhiate amorose, di carezze, di complimenti reciproci. L’ora era divenuta tarda e bisognava decidersi ad andare a coricarsi. Fu quasi una sofferenza benché dormissero nella stessa stanza. Si spogliarono, si abbracciarono ancora e ancora, e si sdraiarono nei letti, messi l’uno accostato all’altro, addormentandosi di colpo senza riuscire a scambiarsi, come al solito, l’ultimo tenero saluto della buona notte. Continua la lettura di Madre e figlia

Poesie

Cattedrale_di_Barletta_vista_dal_castello_2

di Paolo Polvani

Cattedrali impelagate

A certe cattedrali il mare sconfina tra le gambe,
ne sommerge la bocca, le assedia fin dentro il respiro
e loro masticano piano l’azzurro quieto:
le angosce vi si sciolgono, vi affondano le inquietudini.

Certe cattedrali ce l’hanno appeso al collo
l’azzurro del mare, si cuciono sul cuore
le architetture liquide delle meduse, il perimetro
dei calamari, lo sguardo immobile dei pesci.

Risplendono della gloria eterna delle bifore,
dello squinternarsi delle campane, dei campanili
che si sollevano sulle punte per specchiarsi nell’acqua. Continua la lettura di Poesie