di Marina Massenz
Di quando i “grandi” diventano piccoli e i “piccoli” si fanno grandi, parlando un’altra lingua che dice del tempo già scaduto. In loro sostegno e come segno di partecipazione anche verso tutti coloro che si impegnano lottano lavorano per… ho pensato stamattina di pubblicare questa mia poesia inedita. Non scritta per l’occasione, ma esito forse di molteplici eventi sordamente in me accumulati e che oggi sento di voler condividere con voi tutti.
La ragazza ha visto la sfera blu da astro nello spazio sospesa e ammira e ama quel verde e le acque le pecore i musi bagnati nell’erba umida. E’ la terra. Così bella e fragile come creatura che non diresti sospesa nel nulla che non diresti abbia bisogno della tua mano, per appoggiarsi sul palmo aperto ad accogliere. La vita così per alcuni decenni ci sta nel palmo, la mano è la stessa, ma a volte dimentica, lascia cadere e tutto cade e cade e cade finché si ferma proprio lì, dove stanno le pecore, sotto l’albero. 2.11.21