Archivi tag: Marcella Corsi

Ghiacci che si sciolgono


di Marcella Corsi                                                        

           La prima notizia che quella donna bionda interamente vestita di nero mi diede del suo viaggio nei paesi baltici fu che era andata anche in Russia, a vedere dove era nata sua madre.

‹‹Un pezzettino di Russia, quello che si sono tenuti per avere lo sbocco al mare. Adesso la storia è finita. Mio padre è morto ed è finita. Ma la storia di mia madre, bisognerebbe scriverci un libro››.

Andammo da lei qualche giorno dopo.

Continua la lettura di Ghiacci che si sciolgono

Un ritorno

di Marcella Corsi

      Appena entrata mi viene incontro la morbidezza piumosa di Balù. Mi saluta in piedi  sul tavolo di fronte alla porta d’ingresso, il lungo pelo bianco e grigio in lieve fremito sul corpo proteso verso di me. «Neanche un nodo», penso mentre lo accarezzo accostando il naso al suo tartufo rosa. Il punto di pelo bianco in cima alla coda ondeggia mentre comincia a fare le fusa.

Guanti di Astrakan

  di Marcella Corsi 

          Il funerale aveva dato esiti inaspettati. Avevo avuto modo di rendermi conto del tipo di rapporto che univa, fin oltre la morte, un generale bersagliere con i suoi compagni d’arma e, entro il normale confermarsi delle relazioni familiari allargate, avevano preso qualche rilievo i rapporti con un paio di cugine mai molto frequentate.

Continua la lettura di Guanti di Astrakan

Sassi

di Marcella Corsi

           Sara raccolse da terra un sasso, un bel ciottolo grande più della sua mano e abbastanza liscio da poter essere piacevolmente esplorato con le labbra. Camminava da poco sulle sole gambe ed il passo aveva un andamento ondulato e irregolare, ma gli occhi erano pronti e senza paura.

Continua la lettura di Sassi

Miracoli da pandemia

di Marcella Corsi

      Questa mattina uno zirlìo di uccelli piccoli mi ha quasi conciliato con la clausura. Finalmente non solo gracchiare di cornacchie, o gli stridori dei pappagalli verdi.

Questo virus costringe tutti al distanziamento sociale e alcuni a rischiare anche la vita per fare il loro lavoro.

       Quell’estate eravamo al mare a Cecina. Uno stabilimento balneare militare, come al solito. Papà aveva da poco terminato il suo periodo di comando di reggimento e mostrava una bonaria autorevolezza da generale in sandali e calzoncini corti.

Continua la lettura di Miracoli da pandemia

Un gioco interrotto

di Marcella Corsi

Abbiamo fatto un bagno sontuoso e profumato io e mamma, poi curt banana. Così raccontasti a tuo padre quando tornò dal lavoro.

Non ti piaceva affatto entrare nella vasca  piena d’acqua, nonostante il tepore, il libro di gomma e la paperella gialla che ci galleggiavano. Così mi ci infilavo anch’io.  E diventava un bel gioco, anche senza troppa schiuma. Eri piccola piccola, spiritosa e dolcissima. L’acqua non ti piaceva: nel tuo primo giorno di vita qualcuno in clinica ti aveva messo sotto un rubinetto aperto in modo un po’ rude. Lo yogurt alla banana invece ti piaceva molto.

Continua la lettura di Un gioco interrotto

I poeti in tempo di guerra non pensano abbastanza

* Articolo in evidenza

di Ennio Abate +  Uno scampolo del dibattito nato dalla critica di Abate alle poesie del n. 12 a cura di Marcella Corsi

Questo post – avverto i lettori – è fluviale.  E’ il rendiconto di una discussione interna alla redazione di Poliscritture avvenuta nella prima quindicina del giugno 2016 in preparazione del suo n. 12 cartaceo  dedicato al tema della guerra e per varie complicazioni non ancora pubblicato. Nella prima parte trovate un mio intervento e la replica,  suddivisa per temi, alle molte obiezioni e critiche ricevute per i sintetici giudizi critici che avevo dato sulle poesie pervenute per il n.12. Nella seconda parte – più di documentazione e non esente da ripetizioni – trovate l’incalzante scambio di mail che ne è seguito. Nella terza  ci sono i testi poetici  ai quali mi ero riferito.  Un ideale lettore che scorresse o a salti o (eroicamente!)  dall’inizio alla fine queste righe, potrebbe avere un’opinione precisa di come  redattori e  redattrici di questa rivista – praticanti di poesia e di critica fuori dagli specialismi e diversi tra loro per formazione, gusti letterari e orientamenti politici –  abbiano affrontato, non senza attriti e impuntature polemiche, il tema della guerra, quasi del tutto  trascurato o abbandonato invece  dai loro coetanei o dai più giovani alle prese con le loro carriere universitarie o giornalistiche. [E. A.] Continua la lettura di I poeti in tempo di guerra non pensano abbastanza

Note sulla prescrizione penale

prescrizione2-800x445

di Giorgio Mannacio

La nostra Marcella Corsi, molto opportunamente, ci ricorda il problema della prescrizione, concentrandosi sulla prescrizione in materia penale. In effetti tale versante è quello che appare- oggi – di maggiore interesse sociale, economico e politico. Il mio intervento – che ha ad oggetto alcuni principi sulla prescrizione civile – tende a mettere in rilievo che la prescrizione civile è retta da principi ragionevoli ed “ onesti “,mentre la seconda – nella regolamentazione attuale – è retta da norme né ragionevoli né “ oneste “. Il raffronto deve indurre dunque a qualche riflessione e giudizio. Continua la lettura di Note sulla prescrizione penale

CANTIERI DI POLISCRITTURE Sull’ecologia

cina-inquinamento

di Luca Chiarei e Marcella Corsi

La redazione di Poliscritture dedicherà il prossimo numero 12 del cartaceo al tema Guerra&Guerre (qui), il 13 alla questione ecologica e il 14 alla poesia (“Quale poesia oggi?”). Pubblichiamo le  due scalette sulla questione ecologica preparate da Luca Chiarei e Marcella Corsi [E. A.]  Continua la lettura di CANTIERI DI POLISCRITTURE Sull’ecologia

E forse parlerai con quello che non sei mai stato

Lucini immagine Corsi

di Marcella Corsi

Gianmario Lucini è stato un poeta (non aggiungerei aggettivi), un editore coraggioso, un critico attento, sensibile, un umanista, un animatore socio-culturale a tutto campo e… una persona assolutamente amabile. Soprattutto uno che vale la pena leggere.

Ad un anno dalla sua morte, nel ricordarlo, vorrei far ‘vivere’ ancora le sue parole, perché mi hanno convinto, talora affascinato. Mi hanno anche aiutato, e penso possano farlo anche per altri. La sua è una poesia che aiuta a vivere. Continua la lettura di E forse parlerai con quello che non sei mai stato