Archivi tag: Marx

Economisti d’oggi. Su “Democrazia sotto assedio” di Brancaccio



(dalla pagina FB di Sandor Kopacsi: https://www.facebook.com/sandor.kopacsi.5)

a cura di E. A.

Stralci:

1.
Innanzitutto, Brancaccio non casca nella trappola campista tipica della sinistra italiana oggi, in cui o sei un fan della BCE o sei un sovranista che vuole affondare i barconi dei migranti. È spiegato molto bene come questa dicotomia sia del tutto falsa e sia solo un modo con cui la sinistra italiana si fa dominare da questo o quel pezzo della classe dominante. Contro i primi spiega che si tratta di “codismo che va scongiurato” che consiste nel “mettersi sulla scia dei grandi capitali e delle loro rappresentanze politiche”; dei secondi tratteggia “il continuo vezzeggio del cosiddetto ceto medio” che “porta ad assecondare ogni possibile “reazione” piccolo borghese”; Continua la lettura di Economisti d’oggi. Su “Democrazia sotto assedio” di Brancaccio

Sraffa, il valore, il lavoro

SECONDA PARTE CON APPENDICE

di Franco Romanò

Torniamo ora alle lezioni di Sraffa. Le abbiamo lasciate in un momento che possiamo ancora considerare un preambolo, che continua con una divagazione che riguarda in particolare Adam Smith e i presupposti della sua ricerca, che Sraffa vede nella necessità di attaccare il mercantilismo. Nel prosieguo, il discorso si allarga alle concezioni filosofiche ed è proprio su questo argomento che Sraffa fa questa affermazione:

… Dobbiamo ricordare … la differenza fra la moderna e nostra concezione della legge naturale e quella che ne aveva Smith … Noi concepiamo la legge naturale come il modo in cui una particolare classe di eventi si verifica, tale che essa non possa avvenire in nessun altro modo. Per Smith la legge naturale è una sorta di forza esterna direzionata verso fini benefici e armoniosi, ai quali è tuttavia possibile sfuggire, a condizione che si diventi però passibili di una sanzione … Tale nozione è particolarmente adatta quando una particolare politica chiamata in causa deve essere rappresentata come una legge naturale, in un modo cioè che la moderna concezione di legge naturale rifiuta. Continua la lettura di Sraffa, il valore, il lavoro

Un sindaco socialista

APPUNTI PER UN RITRATTO POLITICO DI FRANCESCO GIALLOMBARDO

Salutano 
i miei immigrati
contenti degli stracci più colorati
che dopo anni di cottimo
hanno indossato

(E.A.,Samizdat Colognom, Ed.CELES, gennaio 1983)

di Ennio Abate

Non dovrei essere io a scrivere questo profilo politico di Francesco Giallombardo, sindaco socialista di Cologno dal 1980 al 1985, da tempo isolato, dimenticato e scomparso il 30 dicembre (2021) scorso. Lo avrebbero dovuto scrivere i suoi amici di partito o i suoi avversari politici o l’attuale sindaco, Angelo Rocchi. Ma parlare di Giallombardo significherebbe tirare in  ballo la questione della sinistra a Cologno Monzese e del suo ruolo controverso nella storia di questa città: un argomento scomodo se non scottante. E, perciò, quasi tutti si sono limitati a reticenti e sbrigativi RIP. Continua la lettura di Un sindaco socialista

Ennio – Piero. Due lettere del 1981

Riordinadiario 1981

di Ennio Abate

Piero Del Giudice è morto il 30 agosto 2018. Ne abbiamo ricordato la figura (qui, quiqui, qui).  Qualche suo articolo era apparso prima anche su Poliscritture (qui, qui). Mentre proseguo la sistemazione del mio  “riodinadiario”, per ricordare ogni tanto  anche ad altri la sua  figura, pubblico (scannerizzandola da una fotocopia: i riquadri sono stralci di articoli tratti dai giornali, qui illeggibili)  una sua poesia, Oggi si leva, e  due lettere del 1981. [ E. A.]

Continua la lettura di Ennio – Piero. Due lettere del 1981

Antimarxismo tinto di femminismo spiccio

Jenny von Westphalen e Karl Marx

Al volo/Alla ricerca del Marx perduto (2)

di Ennio Abate

Sto leggendo il libro di Marcello Musto su Marx e, come al solito, su  alcuni dei gruppi di FB avevo lasciato  giorni fa questo mio:

AL VOLO/ VOI CHE TANTO PUBBLICATE, IMPARATE (DA MARX!)

"La sua [di Marx] scrupolosità era meticolosa: "si rifiutava di scrivere una frase se non era in grado di di provarla in dieci modi diversi". Il convincimento dell'insufficienza delle informazioni e dell'immaturità delle sue valutazioni gli impediva di pubblicare gran parte dei lavori a cui si era dedicato, che rimanevano, perciò, abbozzati e frammentari".

(da Marcello Musto, Ripensare Marx e i marxismi, pag. 52, Carocci, Roma 2011)
Continua la lettura di Antimarxismo tinto di femminismo spiccio

Totalitario Marx? Eh, no!

di Ennio Abate

Sul blog di Elena Grammann  nell’articolo da lei pubblicato l’11 dicembre 2021 (qui) leggo con rammarico:

Un po’ più di un anno fa ho iniziato a collaborare col sito Poliscritture. È stata un’esperienza impegnativa e piuttosto faticosa, ma molto proficua. Purtroppo l’impossibilità di ammettere che il marxismo possa sfociare in qualcosa di diverso da un regime totalitario – così come un’istintiva e radicata diffidenza nei confronti di organismi spontaneamente collettivi (e ancor più, s’intende, di organismi coercitivamente collettivi) – mi costringono a defilarmi. Pubblico quindi qui l’ultimo articolo che avevo preparato. Fa parte di una sottorubrica pomposamente intitolata “Prontuario tascabile di letteratura francese” che magari, se c’è interesse, continuerò qui Continua la lettura di Totalitario Marx? Eh, no!

Marx “ecologista”

Riordinadiario 1985/ “Samizdat Colognom” a cura di E. A. – aprile-maggio 1985

La lettura dell’articolo di Luca Chiarei (qui) e l’approfondito saggio di Alain Bihr (qui) mi hanno fatto ricordare di un “foglio volante” che avevo scritto e pubblicato nel 1985  in appoggio  speranzoso alla presentazione  a Cologno Monzese della prima Lista verde alle elezioni comunali.  Lasciando perdere i riferimenti locali e dichiarando  delusione e disprezzo per la corruzione tutta italiana del cosiddetto partito verde, stralcio questo brano dell'”intervista esclusiva a Karletto Marx”. Mi pare in sintonia (elementare)  con l’analisi di Bihr.   [E. A.] Continua la lettura di Marx “ecologista”

Un ragazzo del secolo scorso


di Ennio Abate

Stamattina appena letto questa perla saccente del giovane critico Matteo Marchesini:”Come correttivo all’inserto del “manifesto” su Mario Tronti, consiglio il ritratto veridico e spietato che ne ha fatto Alfonso Berardinelli in “Stili dell’estremismo”” ho lasciato su POLISCRITTURE 3  FB  questa nota: Continua la lettura di Un ragazzo del secolo scorso

Riflessioni rapsodiche su “Il giardino dell’Eden”

di Franco Romanò

È consueto per il pensiero rivoluzionario immaginare l’utopia rivolgendosi al passato, specialmente quando il presente appare talmente desertificato d’avere almeno apparentemente cancellato tutte le tracce di utopie precedenti possibili. È quello che Walter Benjamin, nelle sue Tesi sulla storia, proponeva di fare in uno dei momenti più tragici per l’Europa alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Il filosofo tedesco aggiungeva però che occorre andare molto indietro nel tempo per ricercare i semi di una nuova utopia: Spartaco, oppure – citando Flaubert – resuscitare Cartagine. Il motivo, che si intuisce fra le righe di quello scritto così estremo, è che se si rimane troppo prossimi al momento storico che ci tocca di vivere, si rischia di rimanere impigliati, a volte senza rendersene ben conto, nelle code di pratiche politiche ormai esauste.

Continua la lettura di Riflessioni rapsodiche su “Il giardino dell’Eden”

Vetrine di Pietra Ligure

di Donato Salzarulo

1.
Per un po’ l’ho chiamato pomposamente “paradigma della vetrina”. Classico lampo della mente, l’intuizione è emersa nei circuiti cerebrali, durante una camminata mattutina sul lungomare di Pietra Ligure. Erano le nove e zero otto del sette maggio (tanta precisione è dovuta soltanto al cellulare). Stavo percorrendo la solita strada per andare a comprare i giornali. All’altezza del molo, la luce solare attraversava intensamente le larghe vetrate della giostra permanente per bambini. Attraversava e rifletteva, creando un effetto piacevole, uno spettacolo che attrasse la mia attenzione. Continua la lettura di Vetrine di Pietra Ligure