di Ennio Abate
Mio commento all’intervista “SE NE VANNO IN FILA INDIANA, GLI ANNI”. A COLLOQUIO CON MILO DE ANGELIS > qui
di Ennio Abate
Mio commento all’intervista “SE NE VANNO IN FILA INDIANA, GLI ANNI”. A COLLOQUIO CON MILO DE ANGELIS > qui
Su Franco Buffoni, SILVIA È UN ANAGRAMMA (Marcos y Marcos 2020)
di Elena Grammann
Koma ut. Agli inizi del X secolo dopo Cristo molti Norvegesi, piuttosto che sottostare alle pretese centralistiche del re HaraldrHárfagr, preferirono abbandonare la patria ed emigrare nella selvaggia e inospitale Islanda. Il fenomeno si chiamò koma ut (letteralmente “venir fuori”).
Continua la lettura di Buffoni e il coming out postumodi Ennio Abate
«Visione postuma» di Nadia Campana (Raffaeli 2014) raccoglie in tre sezioni (Visione e biografia, Letteratura inglese e americana, Anni Ottanta) saggi, «appunti sparsi» e note sul lavoro di traduttrice della poetessa. Il titolo – spiegano i curatori (Milo De Angelis, Emi Rabbuffetti e Giovanni Turci) – viene da quello che la stessa Campana aveva dato a un saggio che si legge all’inizio della prima sezione.[1] Il nucleo forte di questi scritti sta secondo me nei tre ritratti che Nadia Campana ha lasciato di Marina Cvetaeva, Emily Brontë e Emily Dickinson. Ed è bene esaminarli con attenzione. Continua la lettura di Su “Visione postuma” di Nadia Campana