di Marcella Corsi
I
una fuga d’alberi alti – andante come musica
un inoltrarsi nel folto delle proprie contraddizioni
uno spavento fecondo di gnomi di streghe d’elfi
che sia beffardo e nero ramo invernale o trina
primaverile di subitanea infiorescenza rosata –
questo serve alla vita questo basta forse alla vita
anche degli uomini dimentichi della notte, arresi
invano ad una scienza presuntuosa e scomposta
dispersi, ormai perennemente illuminati a giorno Continua la lettura di Gezi Park