Archivi tag: miseria

Antimarxismo tinto di femminismo spiccio

Jenny von Westphalen e Karl Marx

Al volo/Alla ricerca del Marx perduto (2)

di Ennio Abate

Sto leggendo il libro di Marcello Musto su Marx e, come al solito, su  alcuni dei gruppi di FB avevo lasciato  giorni fa questo mio:

AL VOLO/ VOI CHE TANTO PUBBLICATE, IMPARATE (DA MARX!)

"La sua [di Marx] scrupolosità era meticolosa: "si rifiutava di scrivere una frase se non era in grado di di provarla in dieci modi diversi". Il convincimento dell'insufficienza delle informazioni e dell'immaturità delle sue valutazioni gli impediva di pubblicare gran parte dei lavori a cui si era dedicato, che rimanevano, perciò, abbozzati e frammentari".

(da Marcello Musto, Ripensare Marx e i marxismi, pag. 52, Carocci, Roma 2011)
Continua la lettura di Antimarxismo tinto di femminismo spiccio

La disgrazia dell’espressionismo

Intervista di Ezio Partesana a Tiziano Marasco sopra il romanzo di Vladislav Vančura Campi di grano e campi di battaglia

Pubblico questa bella intervista che rafforza l’attenzione verso un autore importante e dimenticato sul cui nome, grazie ad Antonio Sagredo, anche Poliscritture ha cominciato (qui) a togliere la polvere. [E. A.]

Continua la lettura di La disgrazia dell’espressionismo

Note sulla miseria nostra e della poesia d’oggi

veronese

di Ennio Abate

1.
Seguo per un residuo scrupolo dovuto alla mia formazione letteraria vari blog di poesia sul Web e do sempre un’occhiata ai testi che, ora timidamente ora sfacciatamente, vengono “condivisi” come poesia  su FB. Ogni volta resto però più deluso perché poco o nulla mi dicono emotivamente e intellettualmente (al massimo  in alcuni m’incuriosisce una certa destrezza formale). E lo strascico ormai standardizzato dei commenti, di solito genericamente plaudenti o, in pochi casi isolati, di scherno mascherato, aggiunge veleno al veleno. Né questa e la poesia né questi sono le reazioni dei lettori di cui sento di avere bisogno. Continua la lettura di Note sulla miseria nostra e della poesia d’oggi

Il pensiero di Frisco

frisco 2

di Franco Nova

Da molto tempo ormai Frisco era alla finestra osservando il cielo terso, stellato, senza Luna che disturbasse con il suo ambiguo chiarore la vista di quella silenziosa fissità. Frisco in effetti pensò che una Luna piena fa intravedere, con molte ombre e inganni, il paesaggio terrestre rendendolo più accattivante e dolce nel suo parziale e fluido nascondersi; la sua luminosità incerta cela invece gran parte di quel poco che l’occhio umano è in grado di scorgere quando si alza verso il cielo. Dopo questa non proprio profonda riflessione, Frisco si accinse a chiudere la finestra per ridarsi ai triti riti della sera in una casa come tante altre. Continua la lettura di Il pensiero di Frisco