di Maria Teresa Granati
Sono nata in un paese di collina davanti a una grande valle, tra altre colline e altre valli, ma di fronte alla mia casa c’era quella che ancora oggi mi sembra la più bella e armoniosa.
La guardavo dalla finestra o dalla porta di casa, o quando camminavo sulla strada che porta al paese o dal belvedere che chiamiamo Pincio. La vedevo sempre uguale e sempre diversa, col mutare delle stagioni, di giorno e di notte, con la pioggia e col sole; mi incantava soprattutto con la neve, quando magicamente si trasfigurava.
Mi sono abituata, crescendo, a considerarla una sorta di rappresentazione del reale, del mondo, dell’altro da me, di cui tuttavia sentivo di far parte. Per un certo periodo, credo verso la fine delle elementari, sono stata convinta che fosse più o meno al centro del mondo, ma allora sapevo, dell’Italia e dell’Europa, quello che c’era nel manuale delle elementari o poco più. I miei primi viaggi, a Urbino, Firenze, Napoli, li devo al Liceo “Leopardi”, che ho frequentato a Recanati. Continua la lettura di La valle